mercoledì 4 aprile 2018

contemporanei

ph-j-c-asquic3a9

«Penso a quella lettera scritta da Tolstoi a Turgenev agonizzante: "Le scrivo per dirle che sono stato felice di essere suo contemporaneo".
Mi sembra che, a causa della morte che ha abbattuto Camus - ed alla quale ora devo tristemente aggiungere: Elio Vittorini, George Bataille -, questa morte che ci ha avvolto, che riguarda una parte profonda di noi stessi, già moribondi, a causa di questa morte abbiamo sentito che eravamo stati felici di essere loro contemporanei, e in quale maniera gioiosa questa felicità veniva ad essere ancora di più, sia rivelata che offuscata: come se il potere di essere contemporanei di noi stessi, in questo tempo in cui insieme ad essi siamo appartenuti, fosse improvvisamente gravemente turbato.
»

(Maurice Blanchot - da "L'amicizia")

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