domenica 4 settembre 2016

Seminario a Magonza

seminario

INVITO AL SEMINARIO EXIT! 2016
dal 7 al 9 Ottobre, a Magonza (MAINZ)

COLONIZZAZIONE - TERRORE DELL'ESCLUSIONE - SVOLTA A DESTRA

Il mondo si trova ad essere sempre più sconvolto - questa valutazione è vera, per quanto faccia anche parte della certezza di qualsiasi chiacchera. Il graduale crollo/disintegrazione del capitalismo, già pronosticato da Robert Kurz a metà degli anni 1980, sta diventando sempre più evidente. Questo si vede nella numerose guerre civili, nella situazione dei rifugiati, nelle nuove turbolenze geopolitiche fra gli Stati e all'interno dell'Europa, nel Brexit, nel diventare superflui e nelle tendenze all'impoverimento di grandi gruppi di popolazione, nella disintegrazione degli Stati della periferia, nell'aumento della violenza contro le donne, contro gli omosessuali e contro le cosiddette trans-identità, nel terrore (razzista) dell'esclusione, nei fondamentalismi religiosi, negli attentati suicidi e nella nascita di partiti e movimenti di destra. A questi punti chiave se ne potrebbero aggiungere altri ancora. Nell'ultimo anno e mezzo, in particolare, sono stati costanti i movimenti dei rifugiati, Pegida e l'ascesa di AfD [Alternativa per la Germania]. Pertanto, nel nostro seminario di quest'anno verranno messi a fuoco - sulla base dell'ultimo numero della Rivista EXIT!, il n° 13 - i temi del terrore dell'esclusione, della svolta a destra e del confronto con le recenti teorie della colonizzazione che, a partire dal crollo del 2007/8, godono - senza ragione - di una vera popolarità ai fini della spiegazione della crisi. Si vuole anche affrontare, nella prospettiva della critica della dissociazione-valore, la contraddizione delle tendenze della nuova destra, il riferirsi regressivamente alla nazione come supposta soluzione della crisi profonda, così come le strategie di fronte trasversale. Sulla base della Nigeria, verrà descritta la situazione interna di uno Stato al collasso nella periferia, e verrà mostrato un esempio di come le persone sono costrette a fuggire.

VENERDÌ, 7 Ottobre - 19:00-21:30
Roswitha Scholz: Per la critica delle recenti teorie della colonizzazione nella prospettiva della critica della dissociazione-valore

Le nuove teorie della colonizzazione sono state al centro dell'attenzione soprattutto dopo il crollo del 2007/2008. Vedo nei dibattiti che queste teorie si ripercuotono anche nei circoli della critica del valore, o della dissociazione-valore, e che le differenze non sono state per niente chiarite, per cui nella presentazione vorrei affrontare le differenze fra i due approcci. Tema delle mie osservazioni saranno le influenti concezioni della colonizzazione di Klaus Dörre, a partire da una prospettiva sindacale modificata, e di Silvia Federici, che rappresenta una visione operaista-femminista della "colonizzazione". La tesi centrale è che l'essenza del patriarcato capitalista è costituita dalla contraddizione in processo, in connessione con la struttura storico-dinamica della dissociazione-valore, e non da un principio di "colonizzazione", storicamente determinato tutt'al più dall'esterno, che tuttavia fenomenologicamente sembra essere di immediata comprensione, in quanto sentito sulla propria pelle.

SABATO, 8 Ottobre - 10:00-12:30
Gerd Bedszent: Il collasso della periferia nell'esempio della Nigeria

Il "fallimento" di molti Stati post-coloniali in Africa ed in Asia è essenzialmente il fallimento del progetto di modernizzazione ritardata. Un esempio particolarmente degno di nota è quello dello Stato africano occidentale della Nigeria. La sua classe dominante era diventata molto ricca grazie ai pozzi di petrolio. Però i progetti industriali sviluppati a partire dal sostegno dei programmi di sviluppo pubblici sono collassati e l'agricoltura ha subito un declino. A causa della diminuzione delle entrate fiscali, le istituzioni pubbliche si sono ridotte a dei resti miserabili e la popolazione è affondata in un pantano di povertà, di disperazione e guerra fra bande criminali.

Robert Kurz ha scritto per anni parlando del processo di decadimento dell'economia: la "contraddizione insolubile esplode in ideologie di odio, fanatismo religioso, terrore, massacri e guerre civili incontrollate". È esattamente questo lo scenario che si può vedere negli ultimi anni in Nigeria.

15:00-15:30
Herbert Böttcher: "Possiamo farlo!"
Contro i rifugiati con l'imperialismo di esclusione e con lo stato di eccezione

La cultura dell'accoglienza ai rifugiati si scontra con i limiti della possibilità di controllo politico della crisi del capitalismo che appare evidente nella miseria dei rifugiati. Il documento riflette sulla cosiddetta crisi dei rifugiati in tale contesto, e affronta i seguenti aspetti:

1. La logica del capitale - intesa come contraddizione in processo - innesca una dinamica di distruzione che produce masse di esseri umani oggettivamente superflui e che allo stesso tempo distrugge le basi sociali, politiche ed ecologiche della vita sociale.

2. Tuttavia, l'azione degli attori politici rimane legata alla forma politica e tenta di inquadrare la crisi nel contesto analizzato da Robert Kurz in quanto "imperialismo dell'esclusione". Si tratta di mantenere a viva forza sotto controllo le masse di esseri umani superflui, per quanto possibile lontane dalle frontiere europee e tedesche, mentre quelli che riescono ad attraversare le frontiere esterne dell'Unione Europea e che sono utilizzabili vengono integrati, e i superflui vengono deportati il più rapidamente possibile.

3. "L'imperialismo dell'esclusione" sfocia nello stato di eccezione. Lo stato di diritto normale si applica solo a quelli che sono (ancora) utilizzabili. Per tutti gli altri ci sono le misure di emergenza e di coercizione dell'amministrazione di crisi che creano spazi in cui i superflui devono essere tenuti sotto controllo, e la loro privazione dei diritti dev'essere resa legale.

4. La cultura dell'accoglienza è stata rapidamente sostituita da modi di pensare e di agire autoritari, di estrema destra, razzisti e sessisti, messi in atto per mezzo della violenza maschile. Modi la cui origine non è la crisi, ma che devono essere considerati nel suo contesto. Non da ultimo, le forme di violenza maschile dei massacri e degli attentati suicidi, che ora si focalizzano sempre più sull'Europa, non sono semplicemente un'espressione di irrazionalità degli individui. In esse si riflette il vuoto devastante dell'astratto fine in sé, capitalista ed irrazionale, di fare sempre più soldi con i soldi.

A partire dalle 19:00 - Assemblea Generale dell'Associazione EXIT!

Domenica, 9 Ottobre
10:00 - 12:30
Daniel Späth: Fronte trasversale dovunque!
La "nuovissima destra", la "nuovissima sinistra" e l'eliminazione della trascendenza della critica sociale

Non è passato molto tempo da quando la crisi fondamentale del capitale mondiale ha portato, nei centri occidentali, ad una uniformità dell'ideologia neoliberista di crisi che corrisponde all'astrazione della forma totalitaria del valore nell'estetica della merce: non c'è stato pessimista culturale conservatore che non abbia apprezzato la sacrosanta globalizzazione, non c'è stato democratico-cristiano che non abbia parlato delle restrizioni della socializzazione della crisi, né "critico del dominio" di sinistra radicale, limitatamente alla tradizione marxista, che non abbia assorbito, apparentemente senza problemi, lo stile di vita dell'inizio della postmodernità, e non lo abbia interiorizzato per mezzo di assiomi, tanto psico-sociali quanto teorici. La "fine della storia" (Fukuyama) ha lasciato dietro di sé un tipo di masse democratiche in cui, nonostante la preoccupazione per le differenze e le distinzioni, per quel che riguarda lo stile di vita e l'atteggiamento, tutti si assomigliano come gocce d'acqua.

I tempi sono cambiati, giacché anche la dinamica della crisi del patriarcato produttore di merci ha una sua storia. Con la crisi finanziaria del 2008 e con la crisi del debito sovrano da essa risultante, l'oggettiva compulsione alla svalorizzazione ha raggiunto ora anche la pelle delle classi medie occidentali, ragion per cui lo spazio di manovra rispetto alla sua decostruzione negatrice è semplicemente diventato obsoleto. Probabilmente, il risultato più significativo di questo collasso immanente postmoderno, nei centri occidentali, è l'insorgere di un neofascismo europeo e tedesco; il cui improvviso consolidamento in vari movimenti di massa, l'apatia neoliberista non avrebbe mai immaginato neppure nei suoi sogni più sfrenati. Così come le simulazioni democratiche dell'euro hanno annunciato ed hanno pienamente imposto il neoliberismo dell'inizio della postmodernità di massa, anche ora, a fronte della crisi del debito sovrano, la sua critica è altrettanto unanime; sia dal lato dei conservatori, dei democratici-cristiani, e sia dal lato della sinistra radicale, e perfino dal lato dei neofascisti.

Intanto, le tendenze ad un fronte trasversale che si cristallizzano nella sequenza della dinamica di crisi aggravata, attraversano tutte le posizioni politiche; situazione in cui è ancora una volta soprattutto la sinistra a fornire una testimonianza particolarmente triste di come le persone si conformano allo spirito del tempo del tutto frainteso, come massa di manovra della democrazia di massa. Di conseguenza, in Germania sono emerse, a partire dalla creazione di "Alternativa per la Germani", di "Pegida" e dei "Picchetti del Lunedì", diverse linee di un fronte trasversale fra radicalismo di sinistra e neofascismo, la cui ricostruzione sarà l'obiettivo principale di questa presentazione. Verrà evidenziato come sia proprio dal lato della sinistra ad essere rifiutata con monotona emotività la teoria radicale della crisi, la quale non solo riesce a spiegare l'ascesa stessa del neofascismo a partire dallo sviluppo oggettivato della crisi, ma è anche capace di determinare concettualmente le tendenze del fronte trasversale fra destra e sinistra.

magonza

Luogo del Seminario:

Jugendherberge Mainz
Otto-Brunfels-Schneise 4
55130 Mainz

Telefon 06131/85332
mainz@diejugendherbergen.de
http://www.diejugendherbergen.de/jugendherbergen/mainz/mainz/portrait/

Per arrivare:
In Treno:
Magonza (Mainz) è stazione ferroviaria Intercity ed Eurocity. Dalla stazione, linee di autobus 62 e 63 in direzione di Weisenau-Laubenheim, Fermata "Am Viktorstift/Jugendherberge".
In Automobile: sulla Tangenziale A60 Mainz-Darmstadt, uscita  Weisenau/Grossberg in direzione Innenstadt/Volkspark.

COSTI per persona, con vitto ed alloggio, dal Venerdì alla Domenica:
Camera con 4 letti e doccia/WC: 70 euro (40 posti)
Camera singola con doccia/WC: 100 euro (10 posti)
No pagamento anticipato, portare denaro contante.

Partecipazione solo al seminario: 15 euro
Partecipazione con pensione completa: 30 euro

Ci sono 50 posti disponibili

Chi non ha bisogno di alloggio, ma solo di alcuni pasti, indichi per favore quali al momento dell'iscrizione  (colazione, pranzo, caffè pomeridiano, cena).
Ai partecipanti che non intendono soggiornare nell'ostello, possiamo procurare un alloggio esterno. Il gestore dell'Ostello della Gioventù ci ha indicato:
Hotel Stiftswingert (Stiftswingert 4, Tel 06131-982.640) e Hotel Ibis (Vicino alla Südbahnhof; Holzhofstr 2, Tel 06131-2470); per entrambi, il centro conferenze é facilmente raggiungibile a piedi; il costo è di circa 50 euro a notte.

Sconto: chi ha difficoltà per il pagamento, può esporre il problema all'atto dell'iscrizione ed ottenere uno sconto.

Iscrizione: Indicare all'atto dell'iscrizione un'eventuale scelta per un menu vegetariano.
Per E-mail:  seminar + @exit-online.org (rimuovere il segno + insieme agli spazi prima e dopo tale segno).
Per posta: Verein für kritische Gesellschaftswissenschaften, Heiko Gebauer, Buddestraße 16, 33602 Bielefeld.

- Roswitha Scholz, per la redazione di EXIT! -

Originale: Einladung zum EXIT!-Seminar 2016, vom 7. – 9. Oktober in Mainz, Landnahme – Ausgrenzungsterror – Rechtsruck in www.exit-online.org.

fonte: EXIT!

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