lunedì 5 settembre 2016

Il crimine della felicità

figli

 

« Il conte la contessa di Savigny non viaggiavano; qualche volta venivano a Parigi, ma ci rimanevano solo qualche giorno. La loro vita, quindi, era del tutto concentrata nel castello di Savigny, che era stato il teatro di un delitto del quale forse avevano smarrito il ricordo, nell'abisso senza fondo dei loro cuori...
- E non hanno mai avuto dei figli, dottore? - egli chiese.
- Ah! - rispose il dottor Torty, - voi ritenete che sia stato questo la punizione, la mano del destino, o quel che voi chiamate la vendetta o la giustizia di Dio? No, non hanno mai avuto dei bambini. Ricordatevene! Una volta, sono arrivato alla conclusione che non ne avrebbero avuto. Amavano troppo... Il fuoco, - che divora, - consuma e non produce. Un giorno, lo dissi ad Hauteclaire:
" - Signora contessa, non siete triste a non avere figli?"
" - Non ne voglio!" - affermò in maniera imperiosa - "Amerei di meno Serlon. I bambini," - aggiunse con una sorta di disprezzo, - "vanno bene per le donne infelici!"»

(da Barbey d’Aurevilly, "La felicità nel delitto", 1874)

Nessun commento: