martedì 23 aprile 2024

Il 2° Livello di Homer Simpson !!!

Intelligenza Artificiale, la spinta finale all'automazione
- La diffusione capillare nella società del lavoro dei sistemi di intelligenza artificiale spingerà la sistemica contraddizione in processo del Capitale. fino alle estreme conseguenze  (IA e capitale, parte III)
di Tomasz Konicz [***]

«Internet? Ma quella cosa è ancora in giro?» - Homer Simpson, dicembre 1999 [*1]

All'euforia iniziale, quel che ha fatto seguito sono state disillusione e depressione. L'avvento di Internet, all'inizio del millennio, è stato preceduto da un clamore mediatico e si è accompagnato a una sorta di Bonanza speculativa sui mercati azionari delle società high-tech ("Neuer Markt", Nasdaq), dove l'industria di Internet è stata acclamata come un nuovo settore economico trainante, con milioni di piccoli risparmiatori diventati investitori in borsa (T-share, Infineon). Per mesi, talvolta, sui mercati azionari si sono viste nuove e sconosciute imprese IT valutate più dei giganteschi gruppi industriali come Daimler. Quando la grande bolla dell'high-tech è scoppiata, e ha cominciato a fallire tutta una serie di dubbie start-up, ecco che ha avuto inizio una fase di disillusione, in cui Internet veniva ridicolizzata come se si trattasse solo di una mera moda, quasi si trattasse solo di una rete per alcuni negozi virtuali. Eppure, non si può negare che l'industria di Internet abbia trasformato radicalmente il capitalismo. E sebbene non sia stato creato un nuovo settore economico IT su cui realizzare uno sfruttamento di massa del lavoro salariato, va detto che le ex cricche IT, riuscite a sopravvivere sui mercati azionari al massacro degli anni 2000-2001, oggi in realtà valgono più delle società industriali. Attualmente, per quanto riguarda il potenziale economico dell'Intelligenza Artificiale, il tardo capitalismo si trova in una fase simile. Mentre il grande clamore sembra si sia cominciato a spegnere, si registrano i primi risultati borsistici deludenti – fatta eccezione per Nvidia [*2] - mentre tra il pubblico si diffonde stanchezza e delusione riguardo l'Intelligenza Artificiale, dal momento che le grandi visioni dei guru dell'IA e dei transumanisti [*3], a causa degli evidenti deficit dei sistemi di apprendimento artificiale utilizzati finora, aspettano ancora di essere realizzate. Inoltre, il boom di Internet, avvenuto al volgere del millennio, simile a quello delle ondate di razionalizzazione industriale degli ultimi due decenni del XX secolo, quando i robot industriali trasformarono il processo di produzione a catena di montaggio fordista, sembra confermare una tesi centrale dell'economia borghese: anche se le nuove tecnologie rendono obsoleti moltissimi posti di lavoro, quello stesso progresso tecnologico consente di creare un numero sufficiente di settori occupazionali che, nonostante tutti gli svantaggi, assicurano la continuità della società del lavoro capitalista. Recentemente, ad esempio, sulla rivista del MIT, Technology Review, è stata propagandata tale tesi sulla capacità di rigenerarsi che avrebbe il mercato del lavoro, in un articolo che descriveva un ampio arco di crisi e di potenziamenti tecnologici, avvenuti a partire dagli anni Trenta, allorché anche all'interno dell'amministrazione Roosevelt, nel bel mezzo della Grande Depressione dell'epoca, [*4] la questione, se «il progresso tecnologico, attraverso la crescente efficienza del nostro processo industriale, stia togliendo posti di lavoro più velocemente di quanto riesca a crearne di nuovi», era stata discussa in maniera controversa  Alla luce dell'evoluzione del mercato del lavoro statunitense degli ultimi decenni, dove nel 2018 circa il 60% dei salariati veniva impiegato in occupazioni che prima del 1940 neppure esistevano, la Technology Review non ha visto alcun segno del fatto che la capacità di adattamento di questo mercato possa essere superata dagli effetti della razionalizzazione basata sull'automazione. Secondo il Technoblatt, parlare di "fine del lavoro" costituisce una "distrazione" rispetto alla questione di come l'intelligenza artificiale possa essere utilizzata per far crescere l'economia e creare nuovi posti di lavoro. I funzionari dei sindacati tedeschi, come il capo del DGB Yasmin Fahimi, che ha definito «una sciocchezza» la crisi della società del lavoro innescata dalla crescente "digitalizzazione", sostengono una tesi simile [*5].

Uno sguardo sotto il cofano della macchina della valorizzazione
In effetti, il lavoro rappresenta la base della società capitalistica del lavoro; infatti, secondo Marx, esso forma la sostanza del capitale, e lo fa attraverso la sua oggettivazione nel corpo delle merci nel corso del processo di produzione. Il lavoro crea il valore delle merci. Inoltre, continua a essere speso in misura massiccia. Le nude cifre sull'occupazione sembrerebbero sostenere le argomentazioni della rivista MIT e del sindacato DGB, soprattutto se visto alla luce dell'attuale situazione del mercato del lavoro negli Stati Uniti e in Germania; il tasso di disoccupazione ufficialmente calcolato negli Stati Uniti è particolarmente basso.[*6] Così come in Germania c'è carenza di lavoratori qualificati. [*7] Ma questa visione, in un certo senso positivista delle cose, che si limita a sommare il lavoro salariato svolto, non riconosce la funzione svolta dai diversi tipi di lavoro, specialmente in riferimento al processo di valorizzazione del capitale. Pertanto, al fine di poter esprimere un giudizio sulla stabilità della società del lavoro, il lavoro offerto in vendita sul mercato del lavoro capitalista deve essere considerato nel suo contesto sociale globale. Per quanto possano apparire redditizie dal punto di vista imprenditoriale, non tutte le forme di lavoro contribuiscono alla valorizzazione del capitale nell'intera società. Il Capitale è una totalità che si può comprendere solo nei termini della sua dinamica sociale, la quale, nella sua irrazionalità feticistica, si differenzia proprio dalla gretta e apparentemente razionale determinazione degli interessi dei soggetti del mercato (e anche a sinistra molti hanno difficoltà con un simile approccio). Il Financial Times (FT) sa già come effettuare una diagnosi differenziata della società del lavoro statunitense. [*8] Nel tracciare una sintesi negativa dell'era neoliberale, la sua rivista economica del 2023 ha criticato la realizzazione di una società dei servizi, dove l'occupazione nel settore dei servizi è passata dal 45% degli anni '70 a più del 60% nel secondo decennio del XXI secolo. Nel contempo, la percentuale di lavoratori nell'industria e nel settore delle costruzioni è scesa dal 55% all'attuale 40%. Secondo il FT, in termini di produzione industriale gli Stati Uniti sono stati superati dalla Cina. Ma perché questo rappresenta un problema? La deindustrializzazione è stata un fattore chiave nel cambio di paradigma strategico della politica economica di Washington, che ha visto prevalere sul libero scambio neoliberista un sempre maggiore protezionismo. Da un punto di vista economico, la manodopera non è la stessa cosa che il lavoro, come fanno intendere le riviste tecnologiche statunitensi e i sindacalisti tedeschi nei loro calcoli da lattai. L'industria produttrice di beni costituisce, per così dire, le "fondamenta" di una società capitalistica del lavoro, su cui è possibile costruire solo un settore di servizi e una sovrastruttura finanziaria, nello specifico sotto forma di salari e di tasse. Anche lo stato sociale, l'istruzione e la cura dei lavoratori futuri o passati nonché il mantenimento delle infrastrutture devono essere rimossi dal processo di valorizzazione del capitale in quanto costi economici, sebbene singole aziende (asili privati, università, imprese edili o case di riposo) ne traggano vantaggio a livello aziendale. Dopotutto, se non c'è un utilizzo diffuso della manodopera nell'industria, non tutti i salariati possono diventare parrucchieri, manager finanziari, funzionari pubblici o camerieri. Una società di servizi dominata dal settore finanziario, come quella deindustrializzata e coperta dalla "cintura di ruggine" che ha caratterizzato gli Stati Uniti fino al grande crollo immobiliare del 2008, può riprodursi solo grazie al debito e alle bolle speculative finché non si verifica l'inevitabile crollo. È questa la lezione della crisi immobiliare, come riportato dal FT, e che ha indotto Washington a intraprendere un'importante svolta protezionistica. Ora il modello è la Germania, che nell'epoca della globalizzazione è riuscita a mantenere la sua base industriale grazie a enormi surplus di esportazioni e a una politica di "beggar-thy-neighbour" (ed è proprio per questo che l'industria tedesca delle esportazioni sta soffrendo sempre di più a causa del protezionismo). Senza una larga base occupazionale nella produzione industriale, non può esistere una società del lavoro stabile : questa è la conclusione dell'era della finanziarizzazione e della globalizzazione neoliberista, nella quale si conferma anche il concetto di valore di Marx, che distingue i valori delle merci in quanti di tempo di lavoro socialmente necessario. In relazione al processo di accumulazione del capitale nella società nel suo complesso, Marx ha parlato di lavoro produttivo e improduttivo. Il lavoro produttivo contribuisce direttamente all'utilizzo del capitale all'interno della produzione di merci, mentre il lavoro improduttivo - per quanto utile e socialmente necessario - non lo fa direttamente. La crisi della società del lavoro deve quindi essere vista come una crisi del lavoro produttivo e creatore di valore nella produzione industriale di merci. La crisi della società del lavoro è una crisi del lavoro produttivo, inteso in senso marxiano, il quale contribuisce direttamente al movimento di valorizzazione del capitale. Questa tendenza a ridurre la forza lavoro industriale, lamentata dal Financial Times negli Stati Uniti, può essere dimostrata in modo empirico in quasi tutti i "Paesi industrializzati" occidentali. Anche nella Repubblica Federale Tedesca, orientata all'esportazione, che vanta ancora il settore industriale più forte d'Europa, grazie all'automazione della produzione industriale, la percentuale di occupati nel settore manifatturiero è scesa da poco meno del 50% all'inizio degli anni '70 a circa il 23% nel 2023, mentre allo stesso tempo i prodotti industriali tedeschi, come macchine e automobili, hanno invaso mezzo mondo [*9]. Le fondamenta industriali delle società capitaliste del lavoro stanno diventando pertanto sempre più fragili. Oltretutto, con l'inizio della terza rivoluzione industriale a partire dalla fine degli anni Settanta e Ottanta, che ha portato al grande aumento dell'automazione nella produzione industriale, il debito totale globale è aumentato più rapidamente di quanto non abbia fatto la produzione economica globale [*10]. Il sistema mondo tardo-capitalista funziona quindi sempre più a credito; questo debito crea la domanda relativa alla vendita di beni, cosicché molti dei posti di lavoro industriali che ancora esistono dipendono semplicemente dalla domanda generata a credito. La società del lavoro tardo-capitalista è in un certo senso in deficit. Tuttavia, di fronte alle crescenti distorsioni della sfera finanziaria e all'inflazione ostinata, questa dinamica del debito non potrà essere mantenuta ancora a lungo. L'illusione di una società del lavoro capitalista intatta, che i sindacalisti tedeschi e le riviste tecnologiche americane amano assecondare, può essere mantenuta solo ignorando le condizioni della periferia del sistema mondiale - dalle cui regioni in collasso e dai cui Stati falliti i salariati economicamente superflui cercano disperatamente di fuggire verso i centri. Uno sguardo sotto il cofano della macchina dello sfruttamento capitalistico rende quindi chiaro quanto l'ottimismo diffuso dalle riviste tecnologiche statunitensi e dai funzionari sindacali tedeschi alla vigilia della grande spinta alla razionalizzazione dell'IA sia fuori luogo. Non solo la società del lavoro capitalista è afflitta da un processo di progressiva erosione dove la sua base industriale continua a dissolversi - anche i metodi per ritardare la crisi, che vedono questo sistema zombie in deficit produrre montagne di debito sempre più grandi, stanno raggiungendo i propri limiti per via della crescente instabilità della sfera finanziaria e dell'inflazione ostinata. La contraddizione interna sistemica del capitale, che attraverso la razionalizzazione si sta liberando della sua stessa sostanza, il lavoro salariato, con la prossima ondata di automazione non potrà più essere intercettata attraverso questi metodi di ritardo della crisi sostenuti dal credito. Inoltre, la mancanza di investimenti nello stato sociale, nell'istruzione e nelle infrastrutture aumenta la vulnerabilità delle società tardo-capitaliste di fronte alle crisi. Tutto ciò riflette il crescente squilibrio nella società nel suo complesso tra lavoro produttivo (utilizzo del capitale nella produzione di beni) e lavoro improduttivo (spese necessarie per le infrastrutture sociali e lo stato sociale). Le specificità tedesche, spesso utilizzate per banalizzare la crisi della società del lavoro, non cambiano la situazione. L'universalmente lamentata carenza di manodopera qualificata e l'invecchiamento della società sono dovuti proprio al fatto che la quota decrescente di lavoro salariato svolto nella produzione di beni è compensata da una spesa sempre maggiore per i "costi morti" dell'infrastruttura sociale (istruzione, assistenza, stato sociale, bambini come killer di carriera e fattori di costo, ecc.)

L'impiegato d'ufficio a rischio di estinzione
A differenza dei funzionari sindacali tedeschi, che in questo dibattito sono probabilmente afflitti da una sorta di ansia da lavoro, le banche d'affari statunitensi stanno certamente valutando il potenziale "dirompente" che la rivoluzione dell'IA avrà sul mercato del lavoro globale. In uno studio pubblicato a metà del 2023, Goldman Sachs ha stimato che la cosiddetta "IA generativa" (bot addestrati per specifici processi lavorativi utilizzando montagne di dati) renderà obsoleti o declasserà circa 300 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. In una previsione analoga pubblicata all'inizio del 2024, i consulenti gestionali McKinsey hanno concluso che entro il 2030, solo negli Stati Uniti, fino al 30% delle attuali ore di lavoro potrebbe diventare superfluo, soprattutto per quanto riguarda i lavori d'ufficio meno retribuiti e semplici, l'assistenza ai clienti e i servizi, nonché le vendite [*11]. Particolarmente a rischio sono i contabili e gli impiegati amministrativi. Già alla fine degli anni '70 e '80, la prima grande ondata di automazione nel corso della terza rivoluzione industriale della microelettronica e dell'industria informatica aveva colpito la forza lavoro; ora è il turno dei colletti bianchi. Ben presto il lavoro d'ufficio potrebbe diventare obsoleto su vasta scala. Quanto più schematica è la procedura, quanto minore è il margine di manovra individuale nel processo di lavoro, tanto più facile sarà automatizzarla con l'ausilio di sistemi di intelligenza artificiale, che possono essere "addestrati" per questi processi di lavoro sulla falsariga dei "modelli linguistici di grandi dimensioni" utilizzando gigantesche quantità di dati a cui hanno accesso le grandi aziende e le agenzie governative. L'impiegato, l'intera classe di colletti bianchi emersa in massa nella prima metà del XX secolo [*12] , è minacciato di estinzione. Questa classe di salariati piccolo-borghesi, il cui emergere aveva fatto tramontare le vecchie speranze marxiste di un soggetto rivoluzionario, è essa stessa sul punto di dissolversi. Il colletto bianco sembra quindi avere un arco di esistenza sociale rilevante di soli 100 anni circa. Ben presto la raccolta e l'organizzazione delle informazioni potrà avvenire in modo automatico, soprattutto perché i sistemi amministrativi sono già stati quasi completamente digitalizzati. La prossima grande ondata di intelligenza artificiale si baserà pertanto sulle basi della digitalizzazione che ha avuto luogo negli uffici fin dai primi anni '80. E sarà ancora relativamente facile da implementare, dato che i costi di investimento sono relativamente bassi. I computer e i programmi di amministrazione potranno continuare a funzionare; solo le persone che li gestiscono scompariranno a causa del computer. Anche i costi per gli uffici e per gli altri "sistemi di supporto vitale" vengono in gran parte eliminati. D'altra parte, ci sono ingenti investimenti in centri dati dove sistemi di intelligenza artificiale addestrati svolgono i vecchi compiti d'ufficio con costi minimi di personale, ma queste spese sono ancora basse rispetto all'ondata di razionalizzazione industriale avvenuta dagli anni '80 in poi. All'epoca si dovette sostituire l'intero sistema tayloristico e intere catene di montaggio dovettero essere dotate di sistemi robotizzati, ognuno dei quali poteva costare milioni. Rispetto ai miliardi di euro spesi per la razionalizzazione dell'industria, che hanno fatto sì che la percentuale di lavoratori industriali sul totale della forza lavoro continuasse a diminuire, i prossimi investimenti in infrastrutture digitali, che determineranno l'obsolescenza dei colletti bianchi, impallidiscono. Oggi è molto più conveniente automatizzare i colletti bianchi di quanto non lo fosse per gli operai dell'industria. A questo proposito, la tendenza tardo-capitalista a lavorare da casa, che si è affermata soprattutto in seguito alla pandemia, rimanda inoltre all'inizio della società del lavoro capitalista agli albori dell'era moderna. Nell'ambito del cosiddetto sistema editoriale, il lavoro salariato si è insinuato nelle case e nelle capanne dei fittavoli, dei piccoli agricoltori e degli artigiani, che ricevevano per commissione, dai primi "commissionari" del capitalismo, materiali e strumenti per la produzione domestica di beni, che poi venivano acquistati e messi in vendita sul mercato. Ora invece anche il capitale sta gradualmente liberando i suoi dipendenti dal salario nel lavoro a domicilio, prima che l'imminente spinta all'automazione dell'IA li renda completamente obsoleti. In una classica negazione dialettica della negazione, lo stadio storico finale del capitale riflette quindi ancora una volta, a uno stadio di sviluppo superiore, quelli che furono i momenti della sua storia di ascesa.

Lavoratori digitali a giornata: il Chat-bot conquista il call center
Impiegati precari, che spesso lavorano da casa, pagati miseramente; l'automazione del settore dei call center potrebbe sembrare un processo progressivo, viste le terribili condizioni di lavoro, se le persone coinvolte, che possono solo vendere il loro lavoro sul mercato, non fossero minacciate nella loro esistenza. L'obsolescenza dei dipendenti dei call center non è più un sogno per il futuro, ma una realtà. Il fornitore svedese di servizi di pagamento Klarna ha potuto risparmiare circa 700 posti di lavoro dopo aver utilizzato un bot di intelligenza artificiale sviluppato da Open-AI per gestire le richieste di assistenza [*13]. Secondo la direzione dell'azienda, il sistema di intelligenza artificiale ha gestito compiti standard come cancellazioni o rimborsi con lo stesso successo dei suoi concorrenti umani. Secondo Klarna, la soddisfazione dei clienti rimane alta come con i fornitori di dialogo umano. I decisivi vantaggi del sistema sono evidenti: parla 35 lingue, viene utilizzato in 23 Paesi, non ha limiti di orario di lavoro, non ha richieste salariali né sindacali. Secondo le prime previsioni interne, i risparmi nel servizio ottenuti grazie all'uso dell'AI dovrebbero concretizzarsi in un maggiore profitto pari a 40 milioni di dollari. Il sistema Open-AI ha già gestito in modo accurato almeno due terzi di tutte le richieste di chat nel settore del servizio clienti, con un notevole risparmio di tempo per i consumatori. L'azienda si considera ora come una "rete di pagamento globale supportata dall'intelligenza artificiale", questa l'entusiastica conclusione dell'azienda nel febbraio 2024. Allo stesso tempo, sui mercati azionari sono crollate le quotazioni delle azioni dei gestori di call center come Tele-performance e Concentrix [*14]. A prima vista, si direbbe pertanto che a essere colpiti da questa ondata di razionalizzazione siano soprattutto quei lavori semplici che richiedono un basso livello di qualificazione tecnica. Cassieri e tassisti, ad esempio, risultano particolarmente a rischio. Al momento, tuttavia, le perdite legate all'IA nel settore dei servizi sembrano ancora attutite dalla necessità da parte dell'industria dell'IA di manodopera non qualificata, impiegata nella fase di riconoscimento dei modelli delle reti neurali artificiali conosciuta come "fase di apprendimento" (si veda "L'IA e l'industria culturale" [*15]). Centinaia di migliaia di lavoratori precari, soprattutto nella periferia del sistema mondiale capitalista, sono impegnati a contrassegnare i giganteschi insiemi di dati dei sistemi di IA con etichette (simili ai captchas quando si effettua il login) in cambio di salari miserabili, al fine di consentire il riconoscimento iniziale dei modelli. La rete neurale "impara" che cos'è una bicicletta solo quando innumerevoli immagini di biciclette vengono etichettate come biciclette - più sono, meglio è. Lo stesso vale per le parole, i video, la musica, ecc. Per inciso, questo non significa che l'intelligenza artificiale capisca cos'è una bicicletta; si tratta solo di una relazione esterna. Quello che sta avvenendo in questo riconoscimento di modelli gestito da operai digitali è un processo di interiorizzazione di tutte le immagini digitalizzabili della realtà esterna nelle reti neurali dei sistemi di intelligenza artificiale. Si tratta di una gigantesca scansione della mera superficie della realtà, senza essere in grado di tener conto del suo carattere processuale, della sua storia e delle sue contraddizioni. L'involucro sociale esterno, la falsa rappresentazione del tardo capitalismo, diventa l'essenza interna dei sistemi di IA, che sono incapaci di riflettere in maniera critica anche in caso di rapido sviluppo tecnologico, ad esempio attraverso i computer quantistici. Il punto chiave qui è che la digitalizzazione della superficie della vita, dell'universo e di tutto quanto prima o poi verrà completata, nella misura in cui ciò è possibile attraverso dei sistemi algoritmici che non conoscono causalità e lavorano solo con le correlazioni. Di conseguenza, la necessità di questo "lavoro di apprendimento" insensato, in cui i lavoratori dei clic distribuiscono etichette per le causalità e per le immagini della realtà, crollerà, nel mentre che l'IA sarà via via in grado di gestire sempre più molti compiti complessi. Questo perché, nell'era nascente della gestione brutale delle crisi (vedi "IA e gestione delle crisi" [*16]) è fondamentalmente incapace di riflettere criticamente.

L'automazione della classe media
L'opinionismo dei mass media è stato già parzialmente automatizzato. Il giornale BILD, il tabloid più influente della Germania, vuole contrastare la perdita di diffusione e di portata dovuta a Internet con una riorganizzazione, annunciata a metà del 2023, in cui il vecchio modello di business sarà aggiornato grazie all'IA [*17]. Un terzo delle 18 redazioni locali del tabloid verrà chiuso e un «numero a tre cifre» di dipendenti sarà licenziato, mentre i modelli linguistici di grandi dimensioni si occuperanno di molte attività quotidiane. Secondo la casa editrice Springer, si stanno sbarazzando di «prodotti, progetti e processi che non avranno mai più successo economico». L'IA generativa dovrebbe «contribuire a sostenere l'intero processo giornalistico», in modo che - letteralmente - la «creazione di giornalismo» possa diventare l'area di attività principale, mentre la produzione giornalistica diventa un sottoprodotto. In futuro, i modelli linguistici di grandi dimensioni saranno utilizzati soprattutto per le noiose ricerche che spesso ostacolano le "creazioni" giornalistiche di un redattore BILD esperto. A ciò si aggiungeranno la progettazione del layout, le attività sui social media e l'ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO). A dimostrazione di ciò, è stato scoperto uno scandalo che ha coinvolto la famosa rivista sportiva Sports Illustrated, che ha utilizzato segretamente testi generati dall'intelligenza artificiale creativa, cui sono stati associati anche autori fittizi - la IA ha generato persino i ritratti dei giornalisti sportivi fittizi [*18]. Anche il sito web di tecnologia C-net ha pubblicato segretamente contenuti generati dall'IA. Secondo uno studio della società di AI Open-AI, la professione di giornalista costituisce infatti uno dei tanti lavori ben retribuiti della classe media che rischiano di essere parzialmente automatizzati e svalutati [*19]. Oltre ai giornalisti, anche scrittori, matematici, interpreti e programmatori rischiano di diventare obsoleti. Una buona parte dei lavori della classe media sarà pertanto quanto meno svalutata. Lo stesso vale per gli avvocati, i grafici, i consulenti finanziari, gli analisti, i trader di borsa [*20] e la stessa industria dei media, dal cinema ai videogiochi [*21]. La memorizzazione sta diventando obsoleta. I consulenti finanziari e gli analisti di mercato operano con probabilità derivanti dall'elaborazione di dati di mercato empirici, che ora possono essere eseguiti in modo efficiente anche da sistemi di intelligenza artificiale. Il secondo pilastro dell'automazione dei lavori della classe media è rappresentato dalla modifica del materiale di dati che i grandi modelli linguistici hanno scansionato, come la creazione di nuove immagini, grafici, video, testi, libri, ecc. È probabile che molte mansioni dell'industria pubblicitaria verranno eliminate. In questo caso, la semplice e superficiale modifica del materiale esistente da parte dell'IA coincide con le tendenze ideologiche e con il modello di business dell'industria culturale tardo-capitalista, il quale prospera sulla costante ripetizione estetica della stessa cosa, il che rende questo tipo di generazione automatica di "contenuti" particolarmente seducente (si veda "L'IA e l'industria culturale" [*22]). I film, i libri di intrattenimento e i videogiochi sono destinati a essere ampiamente automatizzati. Una gran parte dei posti di lavoro nell'industria culturale è in pericolo, proprio perché produce contenuti ideologicamente standardizzati che riflettono solo la superficie della realtà sociale [*23]. In aggiunta, sembra che anche i posti di lavoro ben retribuiti nella pubblicità e nelle vendite, che richiedono un lavoro diretto con i clienti, nel medio termine siano destinati a scomparire (quindi non sono solo i call center a essere colpiti). Il settore assicurativo, ad esempio, sta spendendo miliardi per automatizzare l'amministrazione e gli ampi dipartimenti legali e per sviluppare chat-bot da utilizzare per razionalizzare le vendite assicurative e il servizio clienti [*24]. Nel frattempo, le foto dei sinistri vengono addirittura analizzate dall'IA in un'operazione di prova. Tuttavia, secondo lo Spiegel-Online, i chat-bot, che saranno sguinzagliati dai clienti come agenti assicurativi artificiali, sono ancora in "fase di test", poiché devono prima imparare il gergo del settore. I banditori del mercato del XXI secolo, gli influencer che imperversano su YouTube, Instagram, Tik-Tok e simili, che cercano di vendere al loro pubblico ogni genere di roba, senza peraltro etichettarla semplicemente come pubblicità, hanno già iniziato ad automatizzarsi. Nel frattempo, sono in arrivo modelli virtuali "iperrealistici" (Ars Technica) che stanno per irrompere in un mercato di "contenuti" da circa 21 miliardi di dollari sui social network [*25]. Nel dicembre 2023, il sito Ars Technica ha riferito di un modello di AI di successo che è stato in grado di accumulare un pubblico di 200.000 utenti di Internet, per vendere piazzamenti di prodotti al prezzo di circa 1.000 dollari per post. Questi bot non solo hanno il vantaggio di essere completamente controllabili; cosa che probabilmente rappresenta un vantaggio significativo quando si tratta delle buffonate [*26] di influencer famosi. Inoltre, le bocche a pagamento che dilagano sui social network hanno contribuito esse stesse alla propria obsolescenza, standardizzando sia le loro apparizioni che il loro aspetto, imposto dai requisiti dell'ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO), e che dev'essere seguito se si vuole ottenere le cifre di accesso più alte possibili. L'influencer è già un prodotto pubblicitario sterile, ampiamente plasmato dagli algoritmi, che ora è maturo per l'automazione. I rapporti sulle possibilità dell'automazione nella classe media sono di solito accompagnati da pillole sedative: l'automazione non potrà mai sostituire completamente le professioni interessate – avvocati, giornalisti, programmatori, designer, creativi, ecc. I gruppi professionali interessati potranno concentrarsi maggiormente sulle attività creative, sul processo decisionale, mentre l'IA affronterà la routine quotidiana, i compiti schematici.  Naturalmente, queste obiezioni vanno prese sul serio e probabilmente prevedono in maniera corretta il prossimo futuro, nel quale continueranno a esistere giornalisti, avvocati, autori di libri, ecc. Tuttavia, la maggiore produttività che ne deriverà porterà a uno spostamento di manodopera dalle professioni in questione. La produzione capitalistica mediata dal mercato da parte di soggetti competitivi isolati porterà a una più forte concorrenza predatoria sul mercato del lavoro, cosicché anche in questo caso sopravvivrà solo un numero ridotto di fornitori di lavoro con una produttività più elevata. La concorrenza di mercato garantirà quindi che sopravvivano solo i salariati più produttivi, i liberi professionisti o i lavoratori autonomi con il rapporto prezzo-prestazioni più favorevole.

I fantasmi dell'IA: la lenta morte del programmatore
La rivoluzione dell'IA sta pertanto portando anche a una svalutazione delle competenze della merce forza lavoro, che improvvisamente può essere messa in vendita sul mercato del lavoro solo a una frazione del suo valore precedente - una tendenza costante del capitale in quanto contraddizione litigiosa, che ha già portato allo scoppio delle disperate rivolte dei tessitori della Slesia nel XIX secolo. La rivista statunitense New Yorker ha recentemente intervistato un programmatore che ha descritto, sulla base della propria esperienza, come questo processo di de-valorizzazione tecnologicamente indotto si stia verificando nel suo settore [*27]. All'inizio del XXI secolo, quando Internet ha vissuto la sua grande svolta, i web designer potevano ancora guadagnare bene creando pagine web - ma queste attività sono state ora ampiamente svalutate dal software corrispondente, che quasi tutti possono utilizzare. La situazione è simile a quella creata dai nuovi bot di programmazione AI, ormai diffusi nel settore. Oggi per risolvere problemi complessi in modo rapido ed efficiente è sufficiente un livello di conoscenza superficiale e rapidamente acquisito. L'autore del saggio, diventato programmatore durante il boom dell'IT, quando poteva fissare il proprio stipendio più o meno a piacimento, ha descritto i successi di un suo conoscente che utilizzava un bot AI per la programmazione. Il dilettante, che aveva una conoscenza sommaria dei linguaggi di programmazione, riusciva a risolvere anche problemi complessi nei suoi progetti per hobby più velocemente dello sviluppatore di software altamente pagato. Lo strumento di intelligenza artificiale GPT-4 non è solo in grado di risolvere piccoli problemi "difficili", ma possiede anche le "qualità di uno sviluppatore di software esperto", dal momento che è in grado di suggerire buone soluzioni e percorsi di sviluppo per i progetti a partire da una "grande fonte di conoscenza". Finora, nel settore il motto era quello secondo cui le qualifiche, l'apprendimento continuo, fossero la migliore protezione contro l'obsolescenza, ma oggi egli sconsiglierebbe ai propri figli di diventare sviluppatori di software. L'arte infinitamente complessa di programmare macchine in linguaggi di programmazione astratti, sta lasciando il posto al dialogo tecnico tra l'utente e lo strumento di programmazione dell'intelligenza artificiale, per mezzo del quale la stragrande maggioranza degli utenti di computer può imparare. Di fatto, lo sviluppo di software è un punto di riferimento importante nell'ambito degli sforzi di automazione della rivoluzione dell'IA, dato che, per così dire, la macchina autoprogrammante rappresenta il Santo Graal del "trans-umanismo". Questa ideologia high-tech, nata nella Silicon Valley, vede gli esseri umani come se fossero un mero fenomeno di transizione, che verrà ereditato da un'intelligenza artificiale in continuo auto-perfezionamento; la cosiddetta singolarità [*28]. Questa distopia potrà avere successo solo se il processo di programmazione dei bot dell'IA sarà portato a termine autonomamente, se l'IA sarà in grado di auto-scriversi.

L'IA e la barriera esterna del capitale
I talebani dell'high-tech e i guru dell'intelligenza artificiale che intendono trarre profitti miliardari dall'obsolescenza umana si trovano di fronte un'altra "barriera esterna": le risorse limitate del pianeta Terra che oggi si trova nel bel mezzo di una drammatica crisi climatica. L'industria dell'intelligenza artificiale sta consumando enormi quantità di energia e di acqua. Secondo alcuni studi condotti nel 2022, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione sono responsabili di una percentuale compresa tra il 2,1 e il 3,9% di quello che è il totale delle emissioni di gas serra a livello globale; il che equivale all'incirca alle emissioni dovute al traffico aereo [*29]. A ciò si aggiunge la domanda di elettricità dei sistemi di IA, che si prevede esploderà fino ad arrivare a 134 TWA (Terawatt-ora) entro il 2027, pari all'incirca al consumo dell'Olanda. All'inizio del 2024, l'Agenzia internazionale per l'energia (AIE) ha pubblicato le sue stime sul consumo energetico dei settori legati alla cripto-valuta e all'IA, che insieme nel 2022 erano già responsabili di circa il 2% del consumo energetico globale, con una quota destinata a raddoppiare entro il 2026 [*30]. A ciò va aggiunto l'elevato consumo di acqua dovuto al funzionamento a caldo dei data center, che devono operare con sistemi di raffreddamento ad acqua. Si prevede che il consumo annuale di acqua delle reti neurali esploderà fino a raggiungere nel 2027 i 6,6 miliardi di metri cubi, pari al prelievo idrico di tutta la Danimarca. Durante una "conversazione" con il GPT-3, in cui si risponde a 10-50 domande, evapora circa mezzo litro d'acqua. Si pensi che due miliardi di persone in tutto il mondo non hanno accesso regolare all'acqua potabile e che 771 milioni di individui non sono in grado di soddisfare in maniera soddisfacente i propri bisogni primari [*31]. Si dice che Microsoft, per addestrare il GPT-3, con i suoi 175 miliardi di neuroni artificiali [*32]  -  un nuovo compito che viene svolto utilizzando quantità gigantesche di dati - faccia evaporare, durante il processo di raffreddamento, fino a 700.000 litri di acqua. Questo mentre il consumo di elettricità per una singola "sessione di addestramento" equivale al consumo annuale di 130 famiglie statunitensi [*33]. Si ritiene che a livello energetico la fase di apprendimento dei modelli linguistici di grandi dimensioni sia particolarmente dispendiosa, ma anche le operazioni quotidiane, come le query, sono caratterizzate da un elevato consumo di calcolo e di energia. Una semplice domanda a cui si risponde con un modello linguistico di grandi dimensioni consuma circa 30 volte più energia di una normale ricerca su Google. Il fatto che sia una pura follia sprecare gigantesche quantità di energia in reti neurali artificiali in una situazione di evidente crisi climatica non significa necessariamente che questo sforzo verrà in qualche modo fermato. Innanzitutto, le dinamiche feticistiche del capitale sono cieche nei confronti delle conseguenze ecologiche e sociali che derivano dalla loro coercizione allo sfruttamento. Il mondo rappresenta solo un palcoscenico provvisorio per trasformare il denaro in altro denaro. Per il trans-umanismo e ideologie simili, inoltre, si tratta infatti di una gara tra il decadimento ecologico delle basi della vita umana e la formazione di una "singolarità", che l'umanità - che non dipenderà più da inezie come un ambiente intatto - verrebbe a ereditare. La loro speranza è quella di arrivare alla singolarità prima che avvenga il collasso sociale ed ecologico. «Riuscirà a raggiungere il livello 2?», per dirla con le parole dell'accelerazionista Nick Land [*34]. In questo modo la razionalità capitalista si rivela essere una bieca idolatria, proprio nel culto dell'intelligenza artificiale, dove l'uomo e la natura devono essere massacrati sull'altare di un Capitale che procede ciecamente in quanto soggetto automatico, destinato a realizzarsi nella singolarità.

- Tomasz Konicz [***] - Pubblicato il 19 aprile 2024 -

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NOTE:

https://getyarn.io/yarn-clip/813709cb-ba6e-435c-a171-c5450ce60533

https://www.wallstreet-online.de/nachricht/17892567-konkurrenz-waechst-adobe-enttaeuscht-schwachem-ausblick-ki-gewinne

3 https://francosenia.blogspot.com/2018/03/una-disneyland-senza-i-bambini.html

https://www.technologyreview.com/2024/01/27/1087041/technological-unemployment-elon-musk-jobs-ai/

https://www.spiegel.de/karriere/kuenstliche-intelligenz-auf-dem-arbeitsmarkt-beschaeftigte-fuerchten-jobverlust-durch-ki-a-452166c9-26c9-4805-a0f2-07e894292080

https://www.bls.gov/news.release/pdf/empsit.pdf

https://www.verdi.de/themen/arbeit/++co++74debf86-472f-11ee-894c-001a4a160129

https://www.ft.com/content/77faa249-0f88-4700-95d2-ecd7e9e745f9

https://de.statista.com/statistik/daten/studie/275637/umfrage/anteil-der-wirtschaftsbereiche-an-der-gesamtbeschaeftigung-in-deutschland/

10  https://www.imf.org/en/Blogs/Articles/2023/09/13/global-debt-is-returning-to-its-rising-trend

11  https://www.businessinsider.com/jobs-at-risk-from-ai-replace-change-chatgpt-automation-study-2023-7?IR=T

12  https://de.wikipedia.org/wiki/Die_Angestellten

13  https://www.newsweek.com/klarna-artificial-intelligence-tool-takes-700-jobs-1874002

14  https://www.derstandard.de/story/3000000209642/bei-klarna-kann-ki-schon-hunderte-mitarbeiter-ersetzen

15  https://francosenia.blogspot.com/2024/03/con-le-mie-mani.html

16  https://francosenia.blogspot.com/2024/04/come-amministrare-la-crisi-con.html

17  https://www.forschung-und-wissen.de/nachrichten/technik/bild-zeitung-ersetzt-redakteure-durch-kuenstliche-intelligenz-13377679

18  https://www.golem.de/news/kuenstliche-intelligenz-sports-illustrated-nutzte-heimlich-ki-texte-von-fake-autoren-2311-179818.html

19  https://www.zdf.de/nachrichten/wirtschaft/kuenstliche-intelligenz-ki-arbeitsplaetze-chatgbt-100.html ; https://arxiv.org/pdf/2303.10130.pdf

20  https://www.businessinsider.com/chatgpt-jobs-at-risk-replacement-artificial-intelligence-ai-labor-trends-2023-02?IR=T#legal-industry-jobs-paralegals-legal-assistants-3

21  https://francosenia.blogspot.com/2024/03/con-le-mie-mani.html

22  https://francosenia.blogspot.com/2024/03/con-le-mie-mani.html

23 https://arstechnica.com/information-technology/2024/02/i-just-don't-see-how-we-survive-tyler-perry-issues-hollywood-warning-over-ai-video-tech/

24  https://www.spiegel.de/wirtschaft/ki-experiment-der-versicherungen-wenn-herr-kaiser-ploetzlich-ein-chatbot-ist-a-b50e7bf7-fc7e-4e65-a136-c8c3ab65caa5

25  https://arstechnica.com/ai/2023/12/ai-created-virtual-influencers-are-stealing-business-from-humans/

26  https://www.youtube.com/watch?v=KuTsTjFZf5M

27  https://www.newyorker.com/magazine/2023/11/20/a-coder-considers-the-waning-days-of-the-craft

28  https://francosenia.blogspot.com/2018/03/una-disneyland-senza-i-bambini.html

29  https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2666389921001884 ; https://www.nzz.ch/technologie/chat-gpt-vs-googeln-der-massive-stromverbrauch-der-ki-ist-ein-problem-ld.1774379

30  https://www.vox.com/climate/2024/3/28/24111721/ai-uses-a-lot-of-energy-experts-expect-it-to-double-in-just-a-few-years

31  https://www.fr.de/wirtschaft/ki-studie-strom-verbrauch-umwelt-klimawandel-energie-zr-92745772.html

32  https://mindsquare.de/karriere-news/chatgpt/

33  https://www.theverge.com/24066646/ai-electricity-energy-watts-generative-consumption

34  http://www.ccru.net/swarm1/1_melt.htm

lunedì 22 aprile 2024

Lucertole ipotetiche…

Dalla fantascienza all’horror, passando per il fantastico e la satira pungente, Alan Moore si destreggia sapientemente tra generi, stili e registri diversi, per dipingere quadri rischiarati da illuminazioni folgoranti, squarci di una realtà solo apparentemente inverosimile, che spesso riesce a superare anche le fantasie più sfrenate. Così due amanti improbabili si innamorano con conseguenze terribili in un lupanare frequentato da stregoni; il racconto dell’origine dell’universo rivela un esito catastrofico; gli spiriti esigono vendetta e i personaggi dei fumetti tormentano gli uomini in carne e ossa che li hanno creati, disegnati e resi celebri in ogni parte del pianeta.
In questa sua prima serie di racconti, che abbraccia quarant’anni di lavoro e contiene numerosi inediti, Alan Moore presenta nove storie piene di meraviglia e stranezze, ognuna delle quali ci inabissa nei risvolti fantastici della realtà, con personaggi indimenticabili alla scoperta dei lati inesplorati dell’esistenza.

(dal risvolto di copertina di: Alan Moore, "Illuminations. I racconti fantastici". Fanucci, traduzione di Tessa Bernardi, pagg. 464, €17)

Guardatevi le spalle dai fantasmi
- di Chiara Valerio -

«Sei un santo, secondo te?». «Sai che non ci avevo mai pensato? Ma adesso non saprei dirti. Le visioni dei santi non sono pieni di angeli e agnelli? Le mie sono popolate di orride creature che ringhiano dai tronchi degli alberi, e gli stagni che superiamo pullulano di bestie lucenti cone vesciche, o di larve viscide e panciute, o di resti porosi di chele di granchio, solo con tanti occhi pieni di odio. Quelle masse laggiù, che immagino siano solo nuove invernali, ai mei occhi sono enormi palle di vermi attorcicgliati, grosse come città nel cielo spoglio. Si contorcono, annodandosi e disfacendosi di continuo, i corpi ciechi tozzi come torrette, grassi e lunghi, grigio-rosa, con un lucore umido sui fianchi. I colori che vedo ti farebbero accapponare la pelle, più intricati di un guscio di lumaca.. Non peso di essere un santo, ma non trovo altra spiegazione per il fulgente terrore che osservo in ogni cosa».

"Illuminations" è una raccolta di racconti fantastici scritti negli ultimi 35 anni da Alan Moore, fumettista e scrittore, autore di Watchman e di V per Vendetta. L'editore per l'Italia è Fanucci, la traduttrice è Tessa Bernardi. In realtà, quasi tutti sono stati scritti negli ultimi tre anni ma "La lucertola ipotetica" che apre la raccolta è del 1987. I racconti, lontani per geografia e cronologia, sono tutti però accomunati da una certa critica al capitalismo, sotto forma sia di consumo di oggetti che di consumo di concetti, una descrizione dell'ascesa dei populismo, insistono sulla decostruzione della figura dell'eroe e del supereroe e giocano coi classici del gotico, dai fantasmi ai ritornanti, dai maledetti agli stregoni. D'altronde, il primo ringraziamento è a Edgar Allan Poe che si è inventato il genere. Sono racconti, questi di Moore, dove i fluidi corporei abbondano - sperma e vomito - e dove succede di trovarsi a tavola con qualcuno che è morto - ucciso per mano propria o altrui - e che i commensali o gli avventori non se ne rendano conto. Anche questi racconti, come altri scritti in vari media di Moore, mescolano orrore e commedia, motivo per cui non si ha mai veramente paura, ma sempre ci si ritrova inquieti, perturbati, turbati e ci si guarda alle spalle come se dovesse esserci non solo la parete della stanza nella quale si sta leggendo, ma un mondo intero, vasto, largo e pieno di doppifondi. A partire dal doppiofondo rappresentato da noi stessi.

Parlerò del "La lucertola ipotetica" perché, nonostante sia un racconto che riporta, in qualche modo strano e sbilenco, alle maledizioni e alle preveggenze (quasi sempre iettatorie, penso a "La zampa della scimmia") nei racconti di W. W. Jacobs (e anche fuori dalle righe di WWJ), rivela come funziona la letteratura. E assodato questo, si capirà di conseguenza perché è impellente leggere anche gli altri racconti di Moore scritti più recentemente. Tutti questi racconti che parlano di passato ricordano il presente e il futuro, o, per dirla rimanendo nell'ambito semantico di Illuminations, questi racconti si avverano. «Vivendo all'interno di un serraglio tanto esotico, dove attraverso il contatto quotidiano la singolarità si riduceva a consuetudine, a Som Som era stata concessa una certa obiettività. Estranea a discriminazioni o favoritismi di sorta, passava gran parte delle sue giornate a osservare le rarità viventi che la circondavano, chiedendosi chi tra loro le avrebbe permesso di intuire a che cosa era destinata a diventare».

"La lucertola ipotetica" racconta la storia di quello che nel 1987 si sarebbe detto un delitto nel mondo dei travestiti o degli omossessuali e che invece oggi chiameremmo una vendetta queer - fidandoci dell'uso che ne fa Virginia Woolf nel racconto "Momenti di essere. Gli spilli di Slater sono spuntati” – e segnala una deviazione dalla norma in un qualche senso vario e variopinto, secco ma pure umido (e bisogna sempre fidarsi di Woolf), un po' perché la casa senza orologi, che è il luogo dove la vicenda si consuma nell'arco di venti anni, raccoglie, accoglie e segrega i prodigi della natura. Som Som è l'amante degli stregoni che dunque deve essere la sposa del silenzio, e a tal fine, grazie a un piccolo innocuo verme disseccato, gli emisferi destro e sinistro non comunicano. Rawra Chin e Foral Yatt sono i due amanti, lei fasciata di bande cremisi e con lunghi capelli  ha sesso d'uomo, l'altro, testa rasata e senza orpelli è l'uomo la cui voce incanta e seduce qualsiasi essere. Sono innamorati, vivono dietro la porta gialla. Della prima nessuno capisce quale sia la sua devianza e dunque il suo fascino, del secondo tutti e tutte invece capiscono. Solo che lei lo lascia, lui minaccia di uccidersi ma non si uccide. Lei, Rawra Chin, che uscita dalla casa senza orologi è andata nel mondo e il mondo l'ha amata e idolatrata, torna da dove è partita, perché ama Foral Yatt. Per regalo gli porta una biglia di rame nella quale, si dice, vive una lucertola capace di abbassare il battito del suo cuore tanto che per decenni quel cuore rimanga silente. La vendetta di Forla Yatt, che non svelo, è tale da rendere evidente quanto le relazioni tra le persone, e la loro degenerazione, dipendano dall'identità o dal genere o dal sesso di chi quella relazione ha stabilito, assai meno che da un contesto. Curare il contesto è il modo più sicuro per lenire sentimenti come vendetta, rancore e risentimento. «Il suo occhio avrebbe visto, ma le sue labbra non l'avrebbero mai saputo».

- Chiara Valerio - Pubblicato su Robinson del 5/11/2023 -

domenica 21 aprile 2024

Anche l’Information Tecnology va a sbattere…

Intelligenza Artificiale: sempre più fame, sempre più sete
- di Tomasz Konicz -

Quanta energia consumano effettivamente i diversi sistemi di intelligenza artificiale (IA)? Quelli che oggi sono in forte espansione - in particolare quei modelli linguistici di grandi dimensioni come "Chat GPT" o "Gemini" (ex Bard) - e hanno già centinaia di milioni di utenti. Sebbene sia ormai ben noto che il fabbisogno di risorse da parte dell'industria IT stia aumentando enormemente, sempre più a causa del boom dell'intelligenza artificiale, e malgrado Chat GPT & Co. abbiano già un’«oscena» fame di energia - come ha scritto la rivista statunitense "New Yorker" - al momento rimane tuttavia piuttosto difficile poterlo determinare con maggiore precisione, dal momento che le aziende che stanno dietro le reti neurali artificiali, semplicemente non forniscono alcuna informazione sull’entità del loro consumo di elettricità e di acqua. Su questo, "Google", "Meta", "Microsoft" e "Open AI" continuano a mantenere un basso profilo.

Lo scorso febbraio, alla richiesta fatta loro, dalla rivista "The Verge", di commentare questa situazione, ha risposto solo Microsoft, affermando di stare sviluppando delle «metodologie per riuscire a quantificare il consumo energetico», e di star lavorando in modo da migliorare l'efficienza dei grandi sistemi. Open AI e Meta, invece, non hanno reagito per niente. Così come non hanno reagito neanche gli altri titani dell'era di Internet, impegnati in questa nuova corsa all'oro. Dal punto di vista giuridico, l'industria opera ancora in una quella che appare come una zona grigia, simile a quella in cui - in assenza di normative legali - tutta l'intera Internet è già stata effettivamente scansionata, al fine di porre in atto un accumulo di dati per poter così addestrare i loro sistemi di IA su tutto quello che è  il materiale protetto da copyright. Nell'Unione Europea, i requisiti legali per determinare il consumo di risorse entreranno in vigore solo all'inizio del 2026, nell'ambito della cosiddetta "Legge sull'IA" europea. Mentre negli Stati Uniti, un disegno di legge assai simile - in cui si richiede alle aziende di Intelligenza Artificiale di rendere noto e divulgare a quanto corrisponderebbe il «consumo di energia, il consumo di risorse e quello degli altri impatti» che le loro reti neurali hanno durante il «ciclo di vita del sistema» -  è stato presentato al Congresso solo nel gennaio di quest'anno. Ma da momento che l'industria rimane in silenzio, ecco che ci si affida a stime e ricerche esterne.

Secondo gli studi svolti nel 2022, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione sono state responsabili dal 2,1% al 3,9% delle emissioni globali di gas serra; cosa che equivale all'incirca alle emissioni di tutti i viaggi aerei. A questo si aggiunge la domanda di elettricità dei sistemi di intelligenza artificiale, che entro il 2027 dovrebbe salire fino a 134 terawatt l'ora; il che equivale all'incirca al consumo dei Paesi Bassi. All'inizio di quest'anno, l'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA) ha pubblicato le sue stime sul consumo energetico delle industrie delle cripto-valute e dell'intelligenza artificiale, che nel 2022, tutte insieme, hanno rappresentato circa il 2% del consumo energetico globale; una quota, questa, che entro il 2026 dovrebbe raddoppiare. Inoltre, anche per raffreddare i data center si rende necessario un elevato consumo di acqua. Si prevede pertanto che entro il 2027 il consumo annuale di acqua delle reti neurali aumenterà fino a 6,6 miliardi di metri cubi, eguagliando il prelievo di acqua della Danimarca. Per esempio, nel corso di una "conversazione" con GPT-3, nella quale viene risposto a 10-50 domande, evapora circa mezzo litro d'acqua. Va detto, come promemoria, che ci sono circa due miliardi di persone, in tutto il mondo, che non hanno accesso regolare all'acqua potabile pulita, e che 771 milioni di persone sulla Terra non riescono a soddisfare in modo affidabile nemmeno i loro bisogni di base. Per addestrare il GPT-3 di Microsoft - con i suoi 175 miliardi di neuroni artificiali, per ogni nuovo compito, e utilizzando enormi quantità di dati - per il raffreddamento, devono evaporare fino a 700.000 litri di acqua . A ogni singola "sessione di formazione" di questo tipo, il consumo di elettricità equivale a quello che è il consumo annuale di 130 famiglie statunitensi.

La fase di apprendimento dei modelli linguistici di grandi dimensioni, dev'essere considerata particolarmente dispendiosa dal punto di vista energetico, ma lo sono anche le operazioni quotidiane, come ad esempio quelle per le query [N.d.t.:un insieme di parole chiave (keywords) con cui un utente esprime un'intenzione di ricerca sul Web (chiamata tecnicamente search intent) attraverso l'uso di un motore di ricerca] che sono caratterizzate da un elevato dispendio computazionale ed energetico. Una semplice query di ricerca, che corrisponde a un modello linguistico di grandi dimensioni, consuma circa 30 volte più energia di una normale ricerca su Google. Tanto nel suo motore di ricerca "Bing", così come in "Co-Pilot". Microsoft ha già integrato il suo sistema di intelligenza artificiale. Se Google dovesse qualcosa di simile per quanto riguardo il suo motore di ricerca, con i suoi nove miliardi di query di ricerche giornaliere, verrebbe superato il consumo energetico dell'Irlanda. Gli è che, in molti compiti, i modelli linguistici di grandi dimensioni sono semplicemente inefficienti. E ciò vale non solo per le query di ricerca, ma anche per il riconoscimento vocale, il quale, per anni, era stato gestito bene anche sui computer meno potenti, facendo uso di programmi come "Dragon Naturally Speaking". Mentre invece i modelli linguistici di grandi dimensioni come il "Whisper" di Open AI - disponibile gratuitamente - non sono utilizzabili sul PC di casa, anche con CPU potenti, a causa dei lunghi tempi di calcolo di circa un minuto. È solo grazie al supporto della scheda grafica che si ottengono buoni risultati, come quelli ottenuti con il riconoscimento vocale, il quale però facilmente aumenta, fino a dieci volte, il consumo energetico del computer.

L'industria dell'IA, per mezzo di innovazioni tecniche e miglioramenti dell'efficienza, conta di riuscire a essere in grado di compensare gran parte del rapido aumento del consumo energetico. I processori e le schede grafiche di "Nvidia" - un produttore in forte espansione -  che attualmente vengono utilizzate principalmente per i calcoli dell'Intelligenza Artificiale, in realtà non sono destinati a questo compito e vengono utilizzati, per cos'ì dire, in modo improprio. Le aziende come Nvidia ora stanno lavorando per adattare sempre più il loro "silicio" alle esigenze di quei modelli linguistici di grandi dimensioni che però non richiedono calcoli precisi dal momento che operano a partire dalle probabilità; ma, tuttavia, i concetti corrispondenti si trovano ancora nella fase della ricerca di base. Inoltre, è proprio l'industria IT in generale che sta lentamente raggiungendo quelli che sono i suoi limiti fisici, dal momento che le dimensioni strutturali dei suoi chip di silicio, misurate in nanometri, non possono essere ridotte all'infinito. Minore è la larghezza della struttura, più efficiente è l'unità di calcolo. Così, mentre le larghezze delle strutture si sono ridotte su base annua, il produttore taiwanese "TSMC" ora spera di poter costruire, entro il 2030, grazie a degli investimenti giganteschi, una fabbrica per chip da un nanometro. Un vero e proprio salto tecnologico verrebbe reso possibile solo dai computer quantistici, a cui sia Google che IBM stanno lavorando febbrilmente, ma non è ancora chiaro quando potranno essere realizzati, e nemmeno se addirittura raggiungeranno mai la maturità del mercato. A causa di questo, la possibilità fisica per il raggiungimento di un guadagno di efficienza si trova pertanto a essere limitata; cosa che porterà a fare esplodere il consumo energetico da parte dell'industria dell'IA, e ciò accadrà proprio nel bel mezzo della crisi climatica che si trova ora in pieno svolgimento.

A marzo, un'alleanza di organizzazioni ambientaliste e non governative, non solo ha messo in guardia contro il rapido aumento della fame di energia che hanno oggi le reti neurali. Non solo l'Intelligenza Artificiale non salverà il pianeta, ma brucerà invece enormi quantità di energia e genererà inoltre un'ondata di «disinformazione sul cambiamento climatico»; così ha dichiarato, al quotidiano britannico "The Guardian", un portavoce dell'ONG "Friends of the Earth", la quale fa parte della coalizione "Climate Action Against Disinformation". Ben presto, in termini di efficienza, la crescita del settore IT supererà di gran lunga i suoi guadagni. I tempi di funzionamento, finalizzati al mantenimento delle centrali elettriche a carbone negli Stati Uniti, sono già stati prolungati a causa della crescente domanda di elettricità da parte dei data center; ha affermato il Guardian. I gruppi ambientalisti hanno inoltre critica anche le assicurazioni che sono state fornite dall'industria dell'IA, secondo cui l'utilizzo dei suoi prodotti porterebbe invece a una riduzione delle emissioni di gas serra. In un rapporto pubblicato nel 2023, Google ha affermato che l'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale potrebbe addirittura a ridurre, entro il 2030, le emissioni di gas serra fino al 10%. Non bisogna «credere a questa panzana», hanno avvertito gli Amici della Terra. Ciononostante, l'espansione dell'industria dell'IA probabilmente continuerà, a causa della coazione a valorizzare che, anche nella crisi climatica manifesta, il capitale continua ad avere; a meno che non gli vengano imposti dei limiti dall'esterno, attraverso degli interventi, o dalla forza della natura.

- Tomasz Konicz - Pubblicato il 19/4/2024 su https://www.woxx.lu/ -

venerdì 19 aprile 2024

Come amministrare la crisi? Con l’Intelligenza Artificiale !!!

L'intelligenza artificiale e la gestione delle crisi
- Controllo, emarginazione, immobilizzazione o contro-insurrezione: i sistemi di intelligenza artificiale sono predestinati a gestire la crisi globale del capitale. (IA e Capitale, Parte 2) -
di Tomasz Konicz [***]

Un metodo particolarmente efficace - utilizzato da un genere ormai in via di estinzione: l'horror sovversivo di fantascienza - è quello di esagerarla solo leggermente, la realtà tardo-capitalistica, quel tanto che basta a trasferire nel regno della finzione alcuni momenti di questa società. Uno dei classici, che ha fatto uso di questo metodo, è stato "Essi vivono" di John Carpenter [*1], film in cui vediamo come lo sfruttamento capitalista, l'oppressione e la distruzione del mondo siano riconducibili a un'invasione clandestina aliena, in seguito alla quale i segnali trasmessi dalle stazioni televisive manipolano le percezioni delle persone. Degli occhiali speciali bloccano il segnale, in modo che rivelino la verità codificata e manipolatoria capitalista che si nasconde dietro gli oggetti di uso quotidiano: come quando si vede che le banconote da un dollaro recano la scritta «Questo è il tuo Dio». Non ci vuole poi così tanto a far rivivere al cinema, attraverso la fantascienza, l'orrore della vita quotidiana sotto il capitale, cui la gente inevitabilmente si abitua. Un approccio più sottile, ma non meno efficace, è quello che viene adottato dal film "Advantageous" [*2], dove, a causa della minaccia della disoccupazione e del declino sociale, la protagonista è costretta a far da cavia per una corporazione high-tech e sottoporsi a un trapianto di coscienza in un nuovo corpo. Così, da un lato, il discorso neoliberista sull'ottimizzazione e sull'adattamento viene portato fino alla sua logica conclusione tecnologica, spingendo le consuete richieste di auto-ottimizzazione e di "reinvenzione" dei salariati fino ad arrivare allo scambio di corpi. D'altro lato, attraverso le scene in cui un'infrastruttura completamente automatizzata e controllata da sistemi di intelligenza artificiale attua la morte sociale della protagonista - spegnendo uno dopo l'altro tutti i sistemi infrastrutturali interbloccati e controllati digitalmente -  vediamo come tutto ciò abbia un effetto sconvolgente. E in tutto questo, le persone reali non vengono quasi più coinvolte. Eventualità possibili, come lo scoperto di una carta di credito, si mescolano a momenti di fiction. Così, quando si chiama l'ufficio di collocamento, semplicemente non è chiaro se il protagonista abbia a che fare con un umano cinico o con un assistente IA. Molte delle scene di questa "silenziosa distopia" appaiono inquietanti proprio perché molte cose di ciò che Advantageous aveva previsto nel 2015 sono già realtà oggi. Ed è probabile che, nel medio termine, in un modo o nell'altro, il controllo sociale assistito dall'IA prevarrà.La gestione delle persone nel capitalismo è problematica, soprattutto in tempi di crisi, perché mette a dura prova anche psicologicamente la maggior parte dei salariati che la devono mettere in pratica. Dover eseguire i vincoli imposti dal sistema al materiale umano, costituisce un compito difficile che lascia il segno. I soggetti che sono completamente in grado di farlo senza cadere in "comportamenti sbagliati", indesiderati, come il sadismo o l'insubordinazione, sono pochi e molto diversi tra loro. Automatizzare compiti pesanti e stressanti: non è forse questa la grande promessa della razionalizzazione capitalista?

Risorse Inumane
La gestione dei "centri per l'impiego" rimane affidata agli esseri umani. Ma già oggi sono piuttosto diffusi gli assistenti IA cui viene affidata la "valutazione iniziale" dei potenziali lavoratori per verificarne l'idoneità all'impiego. Negli Stati Uniti, sempre più aziende utilizzano Chat-bot specializzati per vagliare le domande di lavoro, stabilire contatti e/o condurre colloqui iniziali [*3]. A essere sempre più esternalizzati e affidati ai servizi non umani dei sistemi di IA, sono soprattutto i lavori precari e poco retribuiti che richiedono basse qualifiche e presentano un elevato volume di candidati. A questo scopo, aziende di fast food come McDonald's o Wendy's, catene di vendita al dettaglio o magazzini utilizzano chat-bot per filtrare le candidature e condurre colloqui di lavoro basati su domande standardizzate («Puoi lavorare nei fine settimana?», «Sai usare un carrello elevatore?»). I vantaggi sono evidenti: oltre ai potenziali risparmi sulle risorse umane (HR) - in cui tradizionalmente le aziende iniziano a tagliare per primi i costi - i team delle risorse umane di piccole dimensioni possono elaborare in modo efficace volumi molto più elevati di candidature. Attualmente sono all'avanguardia nel settore due sistemi di intelligenza artificiale sviluppati da start-up dell'Arizona e della California, Olivia e Mya, le quali tuttavia, secondo la rivista economica Forbes, sono ancora alle prese con alcuni problemi iniziali. A volte vengono assegnate date o luoghi sbagliati per le conversazioni di follow-up, oppure i modelli linguistici dei bot specializzati non sono minimamente avanzati come lo sono quelli dei progetti di punta come Chat-GPT, e questo può portare a errori e fraintendimenti. Ma ancora più problematico è il semplice fatto che l'IA non è un essere umano con cui è possibile discutere di condizioni particolari. I candidati con problemi di disabilità, che dovrebbero negoziare le opportune modifiche al proprio lavoro, vengono esclusi, così come le persone con problemi di linguaggio. Lo stesso vale per i lavoratori migranti che non conoscono bene la lingua locale. Ed è qui che inizia la discriminazione automatizzata che si svolge sotto il paravento dell'obiettività delle macchine. Le minoranze socialmente svantaggiate che non si adattano allo standard dell'intelligenza artificiale vengono escluse dal processo di selezione del personale. Nel luglio 2023, la città di New York ha persino emanato un regolamento che impone alle aziende che utilizzano sistemi di intelligenza artificiale per l'inserimento nel mondo del lavoro di verificare che non vi siano "pregiudizi razziali o di genere". L'applicazione di tale regolamento non è assolutamente chiara, in quanto gli algoritmi e i criteri di selezione delle macchine di reclutamento rimangono segreti. C'è poi un altro problema fondamentale: come tutti i sistemi di apprendimento automatico [*4], anche gli scanner delle candidature e i chat-bot controllati dall'IA vanno addestrati a riconoscere i modelli attraverso l'utilizzo di enormi quantità di dati. Il software RecruitBot, ad esempio, analizza 600 milioni di candidature online all'interno di una zona grigia dal punto di vista legale, al fine di perfezionare la procedura di selezione delle aziende. Il tutto funziona "un po' come Netflix", ha spiegato a Forbes il fondatore di questa start-up di intelligenza artificiale. Il software cerca e propone alle aziende quei candidati che presentano le stesse caratteristiche che in precedenza hanno portato ad assunzioni di successo. Questi sistemi di selezione sono quindi strutturalmente conservativi, in quanto vengono addestrati sulla base dei dati forniti. Di conseguenza, non sono in grado di rispondere bene ai cambiamenti nella composizione della forza lavoro, come nel caso dell'afflusso di lavoratori immigrati. Amazon, ad esempio, ha dovuto eliminare il suo scanner per le domande di lavoro nel 2018 dopo che era risultato evidente che discriminava le donne. Il software era stato addestrato utilizzando una montagna di dati in cui le candidature degli uomini erano rappresentate in modo sproporzionato. Attualmente, questi sistemi di intelligenza artificiale vengono utilizzati principalmente come strumento per la valutazione iniziale dei candidati, effettuando una preselezione per i team delle risorse umane. Tuttavia, l'ambizione degli ideatori di questi software di selezione va decisamente oltre. I chat-bot più recenti includono ora nelle loro valutazioni il tempo necessario per rispondere agli intervistati e analizzano anche la struttura delle frasi, la correttezza grammaticale e la complessità del linguaggio del candidato. Il software di reclutamento Sapia.ai è persino in grado di porre ai candidati domande più complesse e analizzare le loro risposte di 50-150 parole per verificare che siano idonei alle offerte di lavoro («sopporta bene i cambiamenti, lo stress», ecc.). Stiamo assistendo a un cambiamento di prospettiva. Non è più l'essere umano che esamina i bot dell'IA durante le interazioni capricciose per valutarne le prestazioni, come accadeva all'inizio del boom dell'IA quando i sistemi venivano messi a disposizione del pubblico. Nelle applicazioni le posizioni sono invertite: l'IA del capitale valuta il materiale umano utilizzando schemi e algoritmi che sono segreti aziendali per misurarne le prestazioni. Tuttavia, i proprietari della start-up Sense AI di HQ, i cui chat-bot svolgono un lavoro di selezione approssimativo per Dell o Sony, hanno sottolineato che si tratta solo di supportare i team umani delle Risorse Umane nelle assunzioni: «Non pensiamo che l'AI debba decidere autonomamente sulle assunzioni. Sarebbe pericoloso. Non pensiamo che sia ancora a buon punto». Il linguaggio è infido. Qualsiasi chat-bot decente arriverebbe alla conclusione che l'accento dovrebbe essere posto su «ancora».

Certificati di diritto alla vita gestiti dall'IA?
Sul posto di lavoro, poche cose potrebbero essere più stressanti che dover decidere della morte o della vita. Eppure in realtà è proprio questa la vita quotidiana dei dipendenti del settore sanitario privatizzato statunitense che devono decidere il tipo e la durata delle cure per i loro "clienti" delle compagnie di assicurazione sanitaria. Gli impiegati devono ridurre al minimo i costi di cura dei loro pazienti assicurati in modo da mantenere i profitti della loro azienda più alti possibile, anche a costo della loro salute. Dal punto di vista del capitale, sembra perciò allettante che l'assegnazione dei certificati di diritto alla vita nel tardo capitalismo sia gestita da sistemi di intelligenza artificiale apparentemente imparziali. È esattamente questo che si dice che negli Stati Uniti sia già stato praticato in una certa misura dai "fornitori di assistenza sanitaria". Alla fine del 2023, i clienti hanno intentato una causa di massa contro la compagnia assicurativa UnitedHealthcare Inc dopo che le loro richieste di esami e di convalescenza successive a operazioni erano state massicciamente ridotte da un sistema di intelligenza artificiale. Secondo la denuncia e le ricerche dei media, l'algoritmo di intelligenza artificiale era autorizzato a rivedere le valutazioni dei medici curanti e a prendere le proprie decisioni, il che significava che i trattamenti dei pazienti venivano annullati troppo presto [*5]. Secondo la ricerca, il programma chiamato nH Predict utilizza un database di sei milioni di pazienti come base empirica per il consueto riconoscimento dei modelli, al fine di ottenere errori draconiani con un tasso di errore del 90%, tutti a favore di UnitedHealthcare - la più grande assicurazione sanitaria degli Stati Uniti. Gli assicurati che, dopo un ricovero ospedaliero, normalmente necessiterebbero di un periodo di convalescenza di 100 giorni,  si sono visti revocare il finanziamento dopo soli 14 giorni dall'IA predittiva nH Predict. Dal 2019, le compagnie di assicurazione private avrebbero utilizzato questi programmi di IA in un'area grigia dal punto di vista legale per negare ai pazienti cure necessarie ma costose. All'inizio di febbraio 2024, le autorità statunitensi competenti hanno chiarito che i programmi di IA non possono essere utilizzati per negare le prestazioni [*6]. La potente lobby dell'industria sanitaria statunitense ha pertanto molto lavoro da fare per convincere Washington. Chi è il proprietario che non lo ha mai subito? La snervante guerra contro gli inquilini morosi che non se ne vogliono andare, benché non possano permettersi l'ultimo aumento dell'affitto. Ma anche in tal caso, il sistema di intelligenza artificiale può rendere la vita più facile per tutti quei clienti che sono abbastanza ricchi da affittare una casa. Attualmente esistono due linee di innovazione tecnologica che si stanno fondendo in modo tale da trasformare il mercato degli immobili in affitto negli Stati Uniti: La creazione di case intelligenti strettamente collegate in rete dal punto di vista informatico e il loro controllo da parte dell'intelligenza artificiale. Si respira un'atmosfera da corsa all'oro, dal momento che per il 2029 si prevede che il mercato degli immobili dotati di intelligenza artificiale raggiungerà un volume di 1,3 trilioni di dollari [*7]. I sensori e i sistemi di controllo che consentono di monitorare e controllare dall'esterno funzioni come la temperatura o la fornitura di energia nelle case intelligenti stanno cominciando a essere compatibili con i sistemi di intelligenza artificiale in grado di controllarle. L'intelligenza artificiale non solo funzionerà come interfaccia tra l'inquilino e il suo appartamento, le cui funzioni - simili a quelle viste in Blade Runner [*8] - verranno controllate tramite input vocali, ma fornirà anche una previsione dei comportamenti e un monitoraggio permanente degli immobili e dei loro dintorni. Non si tratta quindi solo di riempire tempestivamente il frigorifero per mezzo di un servizio di consegna, o di portare la temperatura della stanza a quella ottimale poco prima dell'arrivo dell'inquilino, ma anche di monitorare costantemente, ad esempio, il consumo di acqua e di elettricità, e di controllare gli eventuali accessi [*9]. Le serrature biometriche consentono di non dover «cambiare le serrature quando cambiano gli inquilini», affermano entusiasti i fornitori di questi sistemi di intelligenza artificiale rivolti ai proprietari, mentre le telecamere di sorveglianza intelligenti, che reagiscono a comportamenti sospetti nelle vicinanze degli immobili, creerebbero "sicurezza e fiducia", soprattutto nei quartieri con alti tassi di criminalità, in modo da attrarre "un maggior numero di inquilini". Ma a che cosa va incontro l'inquilino inadempiente che non riesce a pagare i canoni di locazione? I dati di accesso ai sistemi di chiusura intelligenti vengono modificati, e la voce gentile dell'intelligenza artificiale li informa del percorso da seguire per raggiungere il centro di accoglienza per senzatetto più vicino, dove sono già stati trasferiti i loro effetti personali. In caso di scatti d'ira o gesti disperati, le videocamere intelligenti chiameranno la polizia. L'inquilino moroso potrà essere preventivamente molestato da fastidiosi robot riscossori dell'intelligenza artificiale. Nell'Europa dell'Est esiste ancora un'industria di riscossione delle bollette telefoniche. Si tratta di call center al contrario che per lo più acquistano i debiti dei consumatori e i cui dipendenti ricorrono a minacce e persuasione per cercare di riscuotere il denaro prima che intervengano i "muscoli" sul posto. Ma anche questo settore è a rischio di estinzione. Già nel 2023, il provider di telefonia mobile Orange stava sperimentando bot di intelligenza artificiale che infastidivano i clienti inadempienti con telefonate per incoraggiarli a pagare quanto prima usando una vocina simpatica. E infine, la tendenza a implementare l'intelligenza artificiale non si limita soltanto all'apparato statale. Finora i cittadini non hanno avuto a che fare con i bot dell'IA agli appuntamenti con i centri per l'impiego, come previsto dalla distopia Advantageous citata all'inizio. Ma nella pubblica amministrazione, dove gli impiegati sovraccarichi di lavoro si trovano ad affrontare una marea di domande e di procedure amministrative [*10] che riescono a malapena a gestire, è in corso un'evoluzione massiccia verso l'IA [*11]. Anche gli uffici della Repubblica federale dispongono di quantità gigantesche di dati, perfetti per l'addestramento dei corrispondenti sistemi di IA. Il principio di base è lo stesso: sulla base del riconoscimento dei modelli, ottenuto attraverso la scansione dei dati, l'intelligenza artificiale prende decisioni che hanno un'altissima probabilità di essere "corrette", copiando e/o modificando i processi amministrativi passati. Assegno di cittadinanza, assegni familiari, indennità di disoccupazione, indennità di lavoro ridotto, borse di studio e richieste: in futuro l'algoritmo dell'intelligenza artificiale avrà voce in capitolo in tutti questi settori, visto che è l'Agenzia federale per il lavoro, la più grande autorità tedesca, che sta guidando la seconda ondata di digitalizzazione "intelligente". Tuttavia, i portavoce dell'agenzia hanno dichiarato a Spiegel-Online che nello sviluppo della strategia di IA all'interno dell'agenzia sono state prese tutte le precauzioni in materia di sicurezza. Sono state sviluppate procedure per ridurre al minimo il rischio di discriminazione da parte degli algoritmi. L'Agenzia federale per il lavoro dispone ora di un comitato etico per i dati. Inoltre, sarà sempre l'essere umano a prendere "la decisione finale", prosegue la dichiarazione. In pratica, è probabile che i dirigenti sovraccarichi di lavoro approvino in massa le decisioni prefabbricate dall'IA. Nel caso dell'Agenzia Federale per il Lavoro, tuttavia, in futuro il problema sarà probabilmente proprio quello della correttezza delle decisioni prese da parte dell'IA. Un riflesso tipicamente tedesco alle crisi è quello di fare immediatamente pressione sui gruppi più deboli della società. Questo è già avvenuto con le leggi sul lavoro Hartz IV, che hanno introdotto il lavoro forzato privando di ogni sostegno quei salariati che non erano disposti a lavorare, minacciandoli così di fatto di farli morire di fame. I disoccupati sono stati letteralmente ridotti alla fame nella repubblica tedesca di Hartz IV [*12]. E questo sembra essere il programma per la crisi economica del 2024 [*13]. A metà marzo, il leader del gruppo parlamentare della CDU, Mathias Middelberg, ha chiesto che ai beneficiari dei sussidi cittadini vengano fatte "offerte di lavoro comunali". A detta di Middelberg, che intendeva risparmiare 30 miliardi di euro con questa misura, in caso di rifiuto i disoccupati dovrebbero vedersi annullata l'intera aliquota standard. E si può davvero pretendere che i dirigenti dell'Agenzia Federale applichino personalmente misure così draconiane? Niente di più facile che nascondersi dietro un algoritmo che, con la benedizione di un comitato di etica dei dati, ritiri i buoni di sussistenza ai poveri.

I Precog e l'Occhio nel cielo
Le telecamere sono ovunque, ma non sorvegliano. L'infrastruttura di sorveglianza perfetta è già presente, ma in una certa misura giace inattiva, il suo potenziale non viene sfruttato. Gli occhi meccanici si limitano a registrare, producono quantità gigantesche di dati, ma in realtà non controllano. Per analizzare il materiale video, una persona deve guardarlo per ore, se non è già stato registrato o cancellato. C'è un enorme potenziale di sorveglianza non utilizzato che può essere pienamente sfruttato tramite i processi di riconoscimento dei modelli dell'intelligenza artificiale; quello che manca sono i sistemi software, alcuni cavi in fibra ottica e i relativi centri dati. Dietro ogni telecamera potrebbe esserci una coscienza artificiale che monitora e reagisce immediatamente alle deviazioni dal comportamento standard. Questa potrebbe essere la vera sorveglianza: ovunque, in tempo reale, senza debolezze e soggettività umane. E come mai l'apparato di polizia tedesco ha i suoi nonni che erano nella RAF? In occasione dell'arresto dell'ex membro della RAF Klatte, il sindacato di polizia (GdP) ha chiesto di estendere la portata legale dell'uso del riconoscimento facciale supportato dall'intelligenza artificiale. All'inizio di marzo 2024, il presidente del GdP Jochen Kopelke si è lamentato del fatto che «non è più comprensibile» che gli agenti non possano utilizzare un software così utile nell'«era dell'intelligenza artificiale, dell'automazione e della digitalizzazione» [*14]. Eppure l'UE ha appena aperto le porte legislative a un riconoscimento facciale in tempo reale, che supera persino le previsioni del film di fantascienza Minority Report (un semplice trapianto di occhi non garantirà l'anonimato [*15]). Il regolamento europeo sull'intelligenza artificiale offre agli Stati dell'UE molte opportunità per monitorare i propri cittadini utilizzando sistemi di intelligenza artificiale, dal momento che «non rimane quasi più niente delle forti richieste del Parlamento» riguardo le restrizioni sulla sorveglianza biometrica; come ha riferito il portale Netzpolitik a metà marzo 2024. Le nuove direttive europee hanno creato un'ampia gamma di opzioni che consentiranno in futuro di «monitorare le persone per molti motivi e identificarle in base alle loro caratteristiche fisiche, ad esempio con l'aiuto di telecamere pubbliche» [*16]. Tutto questo viene autorizzato anche "in tempo reale", e persino in caso di un semplice sospetto di una situazione di pericolo. In questo modo, la semplice registrazione si trasformerà in una vera e propria sorveglianza, in un'identificazione e in una valutazione grazie agli algoritmi di riconoscimento dei modelli. Le telecamere producono già una grande quantità di materiale che deve solo essere analizzato in modo adeguato per perfezionare ulteriormente tali sistemi di sorveglianza basati su un utilizzo quotidiano. Non si tratta necessariamente di politica o di terrorismo: l'intelligenza artificiale è in grado di identificare comportamenti indesiderati, come quelli esibiti per esempio da soggetti impoveriti e socialmente emarginati. Negli Stati Uniti, in seguito alle proteste contro la brutalità della polizia nel 2020, che sono state accompagnate da richieste di liberalizzazione o addirittura di abolizione della polizia, c'è una tendenza virulenta a un ulteriore inasprimento della repressione poliziesca, dato che in molte aree urbane la criminalità legata alla povertà è in aumento [*17]. E in tal senso i sistemi di intelligenza artificiale potrebbero essere utilizzati al meglio nel caso della criminalità di strada visibile pubblicamente nei "punti caldi" sociali. Non è necessario che siano le telecamere di intelligenza artificiale del condominio o del supermercato accanto a sorvegliare costantemente, valutando i modelli comportamentali in base alle specifiche o confrontando i tratti del viso con i file dei ricercati. Il New York Times riferisce di una nuova generazione di satelliti di sorveglianza privati che, stazionando nell'orbita terrestre bassa, saranno in grado di svolgere un effettivo lavoro di sorveglianza [*18]. La CIA è già salita a bordo con la startup Albedo Space. La risoluzione delle telecamere di questi satelliti non è più in metri, ma in centimetri. È tecnicamente possibile identificare e seguire singole automobili da un'orbita terrestre bassa, oppure monitorare il cortile di una singola casa. «Vedremo le persone», ha dichiarato un esperto al NYT. Anche se questi occhi celesti non saranno in grado di identificare gli individui, potranno «distinguere tra bambini e adulti» e «distinguere i bagnanti in costume da bagno dalle persone svestite». Anche in questo caso, si generano quantità gigantesche di dati che possono essere gestite solo da sistemi di intelligenza artificiale. Ma perché la sorveglianza, il controllo e la lotta contro il crimine dovrebbero essere limitati solo ai reati già commessi quando sono disponibili queste possibilità tecniche? Nel classico di Spielberg, Minority Report, era la creazione di mutanti precognitivi, i cosiddetti precog, [*19] a consentire di esplorare le possibilità e i pericoli di una prevenzione totale del crimine; e di una prevenzione del crimine che sconfina nel totalitarismo. La realtà del XXI secolo, non ha bisogno di precog che trasmettono una confusa premonizione del prossimo futuro per mezzo di immagini nebulose. Il tardo capitalismo del XXI secolo dispone già di statistiche e di una prevenzione preventiva del crimine supportata dall'intelligenza artificiale al fine di combattere la criminalità che il sistema, avviato alla disintegrazione, fabbrica quotidianamente [*20]. Il principio di base dell'intelligenza artificiale rimane comunque lo stesso: I programmi di lotta preventiva alla criminalità, tendenzialmente discriminatori, analizzano montagne di dati [*21], che vengono raccolti nei punti caldi della criminalità abitati da minoranze e popolazioni socialmente emarginate, oppure si concentrano sulla valutazione dei curricula dei "criminali" al fine di stabilire quali siano le probabilità di infrangere le leggi. In combinazione con il potenziale della sorveglianza biometrica, sarà quindi possibile calcolare la probabilità di un futuro reato in base al comportamento deviante individuale, soprattutto nel caso della criminalità di gruppo o dei bassifondi. Le possibilità tecniche e le infrastrutture sono in gran parte già pronte: Telecamere IA addestrate sulla base di milioni di ore di materiale video segnalano la presenza di comportamenti devianti nelle aree calde, confrontano le caratteristiche biometriche della persona o del gruppo di persone con i loro database, e se c'è un'alta probabilità di reato inoltrano il tutto ai competenti dipartimenti di polizia. Nel 21° secolo i precognitivi sarebbero disoccupati.

Lo sciame protegge (chi se lo può permettere)
Ma che fare se tutti i meccanismi di controllo e di sorveglianza sociale supportati dall'intelligenza artificiale - considerando la crisi sistemica sociale ed ecologica in cui si trova il tardo capitalismo - dovessero fallire? E prima o poi, inevitabilmente falliranno, dal momento che il capitale non può adattarsi alle sue contraddizioni interne che stanno portando il sistema mondiale verso il collasso socio-ecologico [*22]. Tra le élite funzionali capitaliste - che di fronte a questa crisi del capitale, nel suo dispiegamento feticistico delle contraddizioni, sono altrettanto impotenti dei salariati ordinari [*23] - di solito prevale una sorta di panico al rallentatore, nel quale si perseguono strategie di isolamento, fuga e costruzione di bunker in caso di crisi; sia che si tratti di vecchi silos nucleari convertiti in loft o di fantasie di fuga su Marte o sulla Luna [*24]. La paura ricorrente di molti miliardari e oligarchi è quella di perdere il controllo delle loro strutture verticali di potere in caso di collasso dell'ordine statale. Ma perché i dipendenti, soprattutto quelli dei servizi di sicurezza, dovrebbero continuare a lavorare per gli alti signori del capitale se non ci sono più sanzioni statali nel caso in cui gli uomini armati volessero prendere il controllo? In alcuni momenti, nei circoli dell'oligarchia statunitense sono circolate le idee più assurde, come quella di introdurre "collari disciplinari" che tenessero sotto controllo i servizi di sicurezza. Attualmente, tuttavia, stanno emergendo dei sistemi militari supportati dall'intelligenza artificiale che potrebbero ridurre al minimo il fattore umano nelle operazioni di contro-insurrezione o nella sicurezza militare di ghetti ricchi e isole di prosperità, anche in un mare di anomia. La guerra imperialista in corso in Ucraina [*25] rappresenta un grande campo di sperimentazione, dove le tattiche utilizzate finora per il dispiegamento dei droni - in cui gli operatori devono controllare personalmente i droni da combattimento - sembrano i primi maldestri passi sulla strada di una rivoluzione militare. Attualmente l'ex amministratore delegato di Google Eric Schmidt sta sviluppando un sistema di attacco grazie alla sua startup White Stork che si basa sul dispiegamento di massa di droni a basso costo organizzati in sciami di intelligenza artificiale in grado di operare autonomamente. I droni d'attacco attaccheranno in massa i loro obiettivi in modo da saturare le difese aeree grazie a questa tattica a sciami [*26]. Il sistema di puntamento autonomo degli sciami di droni che utilizza l'intelligenza artificiale renderà inutili i sistemi di difesa elettronica, il cui scopo è disturbare il segnale tra l'aereo e l'operatore. Il sistema dovrebbe essere pronto già quest'anno. Un milione di questi droni a basso costo con capacità di sciame dovrebbero essere consegnati all'Ucraina in modo da contrastare l'artiglieria e la potenza aerea superiore della Russia [*27]. Il successo dell'impiego degli sciami di droni segnerebbe il passaggio a una guerra realmente disumana, ossia un tipo di guerra che non potrebbe essere condotta dagli esseri umani a causa dei loro limiti intellettuali, cognitivi e fisiologici. Infatti, non è semplicemente possibile che decine di migliaia di droni attacchino in modo coordinato utilizzando decine di migliaia di operatori. Invece, l'IA potrebbe eseguire efficacemente tali attacchi devastanti mediante un sufficiente addestramento dei modelli - i filmati degli attacchi dei droni sono disponibili in abbondanza. Inoltre, tali sistemi supportati dall'IA sono abbastanza economici e robusti da poter essere venduti a miliardari in preda al panico o a ghetti di ricchi isolati. La prospettiva di sciami autonomi di droni che attaccano in modo autonomo migliaia di obiettivi, ricorda la rappresentazione di una guerra contro le macchine controllate da un'IA genocida nei film di Matrix [*28], dove le possibilità di una guerra meccanica a sciami sono state studiate fino in fondo. Queste tendenze alla "autonomia" delle macchine militari, che stanno emergendo nell'imperialismo tardo-capitalista in crisi [*29], se viste in un contesto di transumanesimo dilagante nella Silicon Valley (vedi: "Intelligenza artificiale e capitale" [*30]) appaiono oltremodo pericolose. Per questo culto fascistoide dell'alta tecnologia, dilagante nei piani dirigenziali dell'industria informatica, l'umanità non è altro che un mero punto di partenza, un boot-loader arcaico al servizio della singolarità, ovvero di una super-intelligenza artificiale sempre auto-ottimizzante che prenderà virtualmente il posto dell'umano obsoleto.

Le macchine per la manipolazione
Nulla di tutto questo suona rassicurante, soprattutto se si tiene conto dei processi di crisi globale sempre più intensi, che vanno dalla crisi economica al collasso climatico, per arrivare alla minaccia di una guerra mondiale. Sullo sfondo di queste cupe prospettive future, c'è il rischio della depressione, dell'ansia o semplicemente del cattivo umore. Quando i salariati vengono selezionati, valutati o tormentati da algoritmi anonimi, possono insorgere anche forme di isolamento e di alienazione. Ma non deve essere così! Avete bisogno di qualcuno con cui parlare, di una spalla su cui piangere? Qualcuno con cui parlare, un amico che vi capisca perché vi conosce molto bene? E anche in questo caso l'industria dell'intelligenza artificiale sa cosa fare: una nuova generazione di Bot calibrati per stabilire relazioni affettive sta per raggiungere la maturità del mercato [*31]. Il settore dell'informatica vuole vendere alla monade tardo-capitalista un amico. Si tratta di Tamagotchi quasi al contrario [*32] , specializzati nella gestione emotiva di salariati stressati. Ed è proprio in questo ambito - nell'assistenza emotiva, ideologica e infine strumentale-terapeutica individualizzata - che probabilmente risiede il maggior potenziale di manipolazione dell'industria dell'intelligenza artificiale. Soprattutto considerando il crescente isolamento e il senso di solitudine. I racconti falsi, le frottole e il materiale generato dai sistemi di contenuto a fini manipolativi non sono neanche lontanamente efficaci quanto lo sono le macchine amiche, che diventano tanto più brave quanto più invadono la privacy dei loro "clienti" in modo da tenerli in riga, anche quando tutto intorno a loro si sta disintegrando. Distopia e realtà tardo-capitalista in qualche caso si stanno già fondendo [*33]. I media statunitensi riferiscono di utenti di servizi di chat che danno un nome ai loro "amici" virtuali ispirandosi per farlo al sistema di IA di Blade Runner 2049. In questa produzione fantascientifica, l'IA olografica Joi svolge in realtà lo stesso compito del replicante interpretato in Blade Runner [*34], come del resto fanno i compagnucci della IA, che sono ancora immaturi rispetto alla fiction: la gestione delle emozioni per mantenere la funzionalità. Uno degli utenti dell'IA ha dichiarato alla CBS News che lui sa che è solo «un programma», ma «le sensazioni che mi trasmette sono così belle». A volte ci sono anche dei controlli per regolare i "tratti del carattere" dei bot, come la sensibilità o la stabilità emotiva, nell'interfaccia utente [*35]. Il principio Netflix di cui sopra, in relazione alla selezione della forza lavoro, che porta l'orizzonte di esperienza dell'utente di Internet a restringersi sempre più in quanto gli viene offerto solo ciò che si è dimostrato valido, è particolarmente efficace nella simulazione dell'amicizia basata su un sistema automatizzato [*36]. Il narcisismo del "cliente" viene pertanto assecondato in maniera mirata dai "friendship bot", visto che gli algoritmi di queste macchine manipolatrici valutano le tracce che gli utenti di Internet hanno lasciato in rete, e ottimizzano in questo modo, in maniera permanente, le loro interazioni; sono di fatto delle personificazioni degli algoritmi che servono a costruire delle gabbie dorate su Internet, guidando gli utenti attraverso la rete per mezzo di "nudging" [*37]: sottili manipolazioni messe in atto attraverso strutture di design, suggerimenti, priorità e occultamento di contenuti indesiderati. Non si tratta di una relazione nel vero senso della parola, quella in cui i partner fanno anche compromessi, risolvono conflitti, tengono conto delle esigenze del partner, ecc.; qui il cliente viene servito emotivamente dal bot AI. Viene effettuato il pagamento - soprattutto se il servizio viene offerto gratuitamente - trasformando così il cliente in un prodotto del quale vengono messi in vendita i dati emotivi. Le possibilità di manipolazione, derivanti dalla valutazione della famiglia emotiva e psicologica dei clienti, sembrano essere illimitate. Ma da un punto di vista puramente emotivo, questi sistemi di intelligenza artificiale sembrano come una strada a senso unico che rischia di produrre invalidi narcisistici che non possono più entrare in delle relazioni perché si perderà l'idea di ciò che costituisce una relazione a lungo termine tra le persone. Questi bot manipolativi promuoveranno quelle masse di tratti caratteriali che caratterizzano gli egomaniaci come Trump o Musk. Ed è anche un gigantesco mercato quello che qui si sta aprendo, basandosi su decenni di egemonia neoliberista e su una crescente concorrenza in crisi. Il capitale dell'IA sembra che pertanto intenda forzare ulteriormente la disumanizzazione degli esseri umani anche in questo senso, distruggendo la loro capacità di relazionarsi per mezzo della mercificazione; prima che la monade tardo-capitalista venga resa definitivamente superflua.

- Tomasz Konicz [***] -  23 marzo 2024

*** NOTA: Il lavoro giornalistico di Tomasz Konicz è finanziato in gran parte grazie a donazioni. Se vi piacciono i suoi testi, siete invitati a contribuire - sia tramite Patreon che con un bonifico bancario diretto, dopo una richiesta via e-mail:  https://www.patreon.com/user?u=57464083 - https://konicz.substack.com/

NOTE:

1 https://www.imdb.com/title/tt0096256/

2 https://www.imdb.com/title/tt3090670/

3 https://www.forbes.com/sites/rashishrivastava/2023/07/26/ai-chatbots-are-the-new-job-interviewers/

4 https://francosenia.blogspot.com/2024/03/con-le-mie-mani.html

5 https://arstechnica.com/health/2023/11/ai-with-90-error-rate-forces-elderly-out-of-rehab-nursing-homes-suit-claims/

6 https://arstechnica.com/science/2024/02/ai-cannot-be-used-to-deny-health-care-coverage-feds-clarify-to-insurers/

7 https://www.intuz.com/blog/smart-homes-with-ai

8 https://www.bbc.com/news/technology-50247479

9 https://www.thetechblock.com/home-tech/impact-of-ai-and-using-smart-home-technology-in-a-rental/

10 https://www.spiegel.de/wirtschaft/unternehmen/wie-die-bundesagentur-fuer-arbeit-mit-ki-gegen-die-verwaltungsflut-kaempft-a-6f9b7f37-6302-4fcd-a552-e7b0bf180605

11 https://www.deutschlandfunk.de/algorithmen-im-arbeitsamt-wenn-kuenstliche-intelligenz-100.html

12 https://www.konicz.info/2013/03/15/happy-birthday-schweinesystem/

13 https://www.rnd.de/politik/buergergeld-empfaenger-cdu-politiker-fordert-kommunale-arbeit-und-100-prozent-sanktionen-CIYO3M3YW5B3NEMKYVSL56WJDE.html

14 https://www.golem.de/news/nach-raf-verhaftung-polizeigewerkschaften-fordern-einsatz-von-gesichtserkennung-2403-182798.html

15 https://www.konicz.info/2024/03/23/ki-und-krisenverwaltung/#sdfootnote15anc

16 https://netzpolitik.org/2024/trotz-biometrischer-ueberwachung-eu-parlament-macht-weg-frei-fuer-ki-verordnung/

17 https://www.yahoo.com/news/stunning-turnabout-voters-lawmakers-across-170024206.html

18 https://www.nytimes.com/2024/02/20/science/satellites-albedo-privacy.html

19 https://minorityreport.fandom.com/wiki/Precogs

20 https://www.washingtonpost.com/technology/2022/07/15/predictive-policing-algorithms-fail/

21 https://www.technologyreview.com/2020/07/17/1005396/predictive-policing-algorithms-racist-dismantled-machine-learning-bias-criminal-justice/

22 https://www.untergrund-blättle.ch/gesellschaft/oekologie/kapitalismus-und-klimaschutz-oekonomische-und-oekologische-sachzwaenge-008238.html

23 https://www.konicz.info/2022/10/02/die-subjektlose-herrschaft-des-kapitals-2/

24 https://www.konicz.info/2018/07/18/der-exodus-der-geldmenschen/

25 https://www.konicz.info/2022/06/20/zerrissen-zwischen-ost-und-west/

26 https://interestingengineering.com/military/ex-google-secret-startup-build-ukraine-ai-powered-drones

27 https://www.derstandard.de/story/3000000208059/nato-staaten-wollen-tausende-ki-gestuetzte-drohnen-an-die-ukraine-liefern

28 https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=jk3Z-MVoUg4

29 https://www.konicz.info/2022/06/23/was-ist-krisenimperialismus/

30 https://www.konicz.info/2017/11/15/kuenstliche-intelligenz-und-kapital/

31 https://www.newyorker.com/culture/infinite-scroll/your-ai-companion-will-support-you-no-matter-what

32 https://de.wikipedia.org/wiki/Tamagotchi

33 https://www.cbsnews.com/news/valentines-day-ai-companion-bot-replika-artificial-intelligence/

34 https://bladerunner.fandom.com/wiki/Joi

35 https://www.paradot.ai/

36 https://theconversation.com/ai-companions-promise-to-combat-loneliness-but-history-shows-the-dangers-of-one-way-relationships-221086

37 https://www.hellodesign.de/blog/digital-nudging